Musk annuncia il primo chip di Neuralink impiantato su un essere umano
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Serve a curare i disturbi neurologici Un microchip nel cervello umano. Un chip costruito dalla startup Neuralink di Elon Musk, che serve per curare i disturbi neurologici come la Sla o il Parkinson e forse un giorno realizzare una relazione simbiotica tra uomo e intelligenza artificiale. A dare la notizia dell’installazione è lo stesso Musk. “Il primo essere umano ha ricevuto, ieri (domenica 28 gennaio, ndr), un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene”, ha scritto Musk in un post su X. (Livesicilia.it)
Ne parlano anche altre fonti
I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento di picchi neuronali». «Il primo essere umano ha ricevuto un impianto da parte di Neuralink e si sta riprendendo bene. (ilmattino.it)
L’azienda di Musk ha iniziato a settembre scorso la fase di reclutamento per la sperimentazione sull’uomo. Si sono candidate migliaia di persone. Ognuna di queste risponde a requisiti precisi: deve avere meno di 40 anni e tutti e quattro gli arti paralizzati. (la Repubblica)
Elon Musk comunica che 24 ore fa la sua start up Neuralink ha impiantato per la prima volta un suo chip nel cervello di un essere umano. Il dispositivo si chiama Telepathy e “consente di avere il controllo del telefono o del computer e, attraverso questi, di quasi ogni strumento, semplicemente pensando – ha spiegato Musk sui social –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“Il primo impianto di Neuralink è stato fatto su un essere umano. Si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”. Lunedì Elon Musk ha annunciato che Neuralink, la sua azienda che si occupa di ricerca e sviluppo di impianti cerebrali da collegare a un computer, ha installato per la prima volta un dispositivo in un essere umano. (Key4biz.it)
Neuralink si colloca in prima linea nelle neurotecnologie, aspirando a creare una connessione diretta tra la mente umana e il mondo digitale. MeteoWeb (MeteoWeb)
Un chip nel cervello. Un computer che dovrebbe essere in grado di potenziarci, di guarirci dalle malattie, dalla decadenza delle funzioni biologiche. (La Stampa)