La settimana corta piace ai lavoratori
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– Le aziende sono sempre più impegnate ad accrescere il benessere dei lavoratori. In quest’ottica, la settimana corta, ovvero quattro giorni di lavoro a settimana e lo smart working possono essere dei validi strumenti. Secondo un’analisi condotta da Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio di Pulsee Luce & Gas, con la società di ricerche NielsenIQ, la settimana corta viene percepita come una forma di supporto nella cura dei figli, degli anziani che necessitano assistenza e della casa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri giornali
Per il 2025 si prevede una crescita del +5%, che porterebbe a toccare 3,75 milioni. Esploso con la pandemia, lo Smart working in Italia è tutt’altro che in declino e nel 2024, il numero di lavoratori da remoto è sostanzialmente stabile toccando i 3,55 milioni contro i 3,58 milioni del 2023 (-0,8%). (Finanza.com)
Gli italiani che preferiscono lo smart-working pensano che faccia bene all'ambiente, consenta di dedicarsi meglio alla vita privata e di ottimizzare il proprio tempo, anche se c'è il rischio dell'isolamento sociale e della sedentarietà. (Sky Tg24 )
La sua crescita però non è uniforme e non tutti sono ancora sicuri della sua “efficacia”: in Italia, per esempio, si registra una differenza tra ciò che succede nelle pmi e nelle grandi imprese. (Business People)
È in lievo calo (-0,8%), rispetto al 2023, quando era stato di 3 milioni 585mila. Tra le tante angolature con cui si affrontano le questioni una è quella che parte dai numeri. (Il Sole 24 ORE)
Infatti, come reagirebbero i dipendenti se altre imprese dovessero eliminare definitivamente il lavoro da remoto o ridurlo sensibilmente? Secondo l’analisi della società di recruiting HAYS Italia, con il contributo dello Studio legale Daverio&Florio, condotta su professionisti che attualmente beneficiano del lavoro agile, solo per il 14% di loro non sarebbe un problema, mentre tre quarti inizierebbero a cercare una nuova occupazione (68%, con le donne al 72%) o lascerebbero immediatamente il proprio lavoro anche senza avere un’alternativa (7%). (LA STAMPA Finanza)
Acque ancora una volta agitate in materia di lavoro agile (o smart working), di cui, carsicamente, si torna a dibattere: dopo un periodo di sostanziale letargo, il lavoro da remoto ha nuovamente fatto capolino sui giornali italiani e nel discorso pubblico, polarizzando, come al solito, le posizioni. (Start Magazine)