Il Martirio di Sant’Orsola. L’ultimo Caravaggio a Palazzo Barberini

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Sant’Orsola rifiuta di concedersi al tiranno Attila e lui la trafigge con una freccia. Il barbaro non ha ancora abbassato l’arco e il dardo si è appena conficcato nel seno diafano. Se ne coglie tutto il drammatico movimento. È l’ultimo dipinto di Michelangelo Merisi, prima che da Napoli salpasse con la feluca per andare incontro alla morte. Un’opera che in occasione della mostra Caravaggio 2025 … (Repubblica Roma)

Ne parlano anche altre testate

Il 6 marzo 2025 segna il 550° anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti, uno dei più grandi artisti della storia. Pittore, scultore, architetto e poeta, Michelangelo ha lasciato un’eredità immortale, e per celebrarlo, istituzioni e musei di tutto il mondo stanno organizzando mostre ed eventi speciali. (Radio Kiss Kiss)

Il profilo di un aguzzino all’ombra di un elmo solcato da lame di luce. Ancora, l’effetto metallico dell’elmo di un altro armigero, di cui si intuisce la linea dell’occhio. (ilmessaggero.it)

– Michelangelo Merisi, il Caravaggio, era arrivato a Roma da pochi mesi, quando nel 1595 si (auto)ritrasse nel volto nel Bacchino malato con gli occhi scuri e già inquieti: “Aveva 24 anni e stava ancora orientandosi sul nuovo mercato, eppure già mostrava tutte le sue ambizioni, mettendosi nelle vesti del dio del vino e dell’ebbrezza”, fa notare Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Caravaggio: 24 opere in mostra a Palazzo Barberini: l'Ecce Homo ritrovato a Madrid, il Maffeo mai visto, i capolavori

C’è anche il quadro ritrovato tre anni fa in Spagna. Esposti capolavori indiscussi, opere attribuite, altre mai viste. (Corriere TV)

Ventiquattro Caravaggio in quattro stanze: basterebbe questo per dire che Caravaggio 2025, la mostra che da oggi e fino al 6 luglio presenta a Palazzo Barberini un'infilata difficilmente eguagliabile di capolavori, alcuni riscoperti ed esposti per la prima volta in Italia, merita il maiuscolo del titolo. (il Giornale)

Preceduta da annunci, presentazioni e (dalla fine di novembre) anche dall’esposizione di un Caravaggio mai visto - uno dei pochi ancora in collezione privata, il Ritratto di Maffeo Barberini, olio di cui lo Stato italiano sta trattando l’acquisto - l’antologica ha aperto i battenti (alla stampa) la mattina del 6 marzo, ufficialmente inaugurata nel pomeriggio dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e dai tre curatori della rassegna: Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali d’Arte antica, Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese, e Maria Cristina Terzaghi, storica dell’arte dell’università Roma Tre. (Corriere Roma)