Il lungo inverno demografico, anche gli stranieri non fanno figli

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La Stampa INTERNO

Le nascite in Italia erano 570 mila del 2009, e saranno 372 mila quest’anno, se le tendenze di gennaio-luglio 2024 verranno confermate nei mesi successivi. Per interpretare questo drastico calo, da più parti si sottolinea la crescente disaffezione dei giovani verso la procreazione. La realtà è molto diversa, come sottolineato anche dall’Istat. Le 200 mila nascite perse in 15 anni sono innanzitutto dovute alla drastica riduzione del numero di donne e di uomini in età fertile. (La Stampa)

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Istat: nel 2023 in Sicilia 1,3 nati per donna contro 1,5 del 1995. E il primo bambino arriva in media a 32 anni. La scelta è spesso legata alla precarietà lavorativa e alle difficoltà di mettere insieme lavoro e famiglia (Quotidiano di Sicilia)

Il nostro territorio è quello che nel 2023 ha resistito meglio di tutti al fenomeno dell’inverno demografico registrando sette nati in più rispetto all’anno precedente: 2.232 contro 2.225, lo 0.3% in più. (CremonaOggi)

E non basta. Anche questo un primato, ma negativo: siamo a un terzo o poco più rispetto al boom. (il Giornale)

«Cambiamenti culturali e sociali, come l'aumento dell'età media per la nascita del primo figlio (31,7 anni) e una diminuzione delle nascite da genitori stranieri, riflettono l'instabilità economica e l'assenza di sicurezza lavorativa. (Vanity Fair Italia)

I nati nelle Marche nel 2023, in tutto 8.797, sono appena il 40% di quanti ne vennero al mondo sessant'anni fa (22.081 nati nel 1964), nella fase più prolifica del baby boom nazionale. Si chiamano per lo più Leonardo e Sofia, i nomi più voga qui come nel resto d’Italia, ma soprattutto sono pochi. (corriereadriatico.it)