Pil, continua la crescita moderata: ma l'industria italiana non decolla. Quarto segno positivo, battuta la Germania

Quarto trimestre positivo per il Pil italiano da un anno a questa parte. Ieri l’Istat ha stimato che tra aprile e giugno del 2024 il Belpaese ha segnato un aumento del Pil dello 0,2 per cento. Certo, lo stock di crescita corre a rilento - anche se in linea con le medie della Ue - ma la tendenza è importante: intanto perché se fosse confermata, garantirebbe alla terza economia europea di crescere a fine 2024 dell’1 per cento stimato del governo nel Def. (ilmessaggero.it)

Su altri media

Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al precedente. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di un aumento nel comparto dei servizi. (LaChirico.it)

La congiuntura – Si indeboliscono le aspettative delle imprese. A luglio 2024 il clima di fiducia delle imprese diminuisce per il quarto mese consecutivo, posizionandosi al di sotto della media degli ultimi 12 mesi (luglio 2023 – giugno 2024). (Hashtag Sicilia)

Eurostat riporta che l’economia della zona euro è cresciuta nell’ultimo trimestre dello 0.3% in media. Il risultato è migliore rispetto al corrispondente periodo del 2023 ma mostra un rallentamento congiunturale in atto e nasconde ampie differenze fra i vari Paesi. (Secolo d'Italia)

Nella seconda metà del 2024, l'economia italiana continuerà a crescere a un ritmo moderato. L'Upb ha rivisto al rialzo le stime di crescita del prodotto interno lordo (Pil) per il 2024, portandole a un aumento dell'1,0% rispetto al precedente +0,8% previsto in aprile durante la validazione del Documento di Economia e Finanza (Def). (QuiFinanza)

Nella seconda metà dell'anno l'attività economica italiana continuerà «a ritmi moderati». Rispetto al quadro di aprile, le proiezioni sono state lievemente riviste al rialzo sul 2024 (le precedenti erano di una crescita dello 0,8%) e marginalmente abbassate nel 2025 (erano all'1,1%). (Corriere della Sera)

Una limatura interviene invece per il 2025, anch’esso accreditato di un +1% invece del +1,1% previsto fin qui, ed è dovuta soprattutto alle incertezze sugli sviluppi del quadro internazionale; incertezza che del resto al di là dei decimali domina l’intero quadro di previsione, poggiato sull’ipotesi... (NT+ Enti Locali & Edilizia)