Festa del Cinema di Roma, Elio Germano: "Berlinguer non era leader ma segretario"

L'attore interpreta il segretario Pci nell'ultimo film di Segre: "Si è persa la dimensione collettiva" “Oggi si parla tanto di chi sarà il prossimo leader, non abbiamo un leader, ma siamo sicuri che la risposta sia nel leader? Perché, innanzitutto, Berlinguer era un segretario e questa è una differenza semantica molto importante perché prevede un discorso fatto all’opposto quindi di ascolto. Chiunque ci parlava di lui ci raccontava del suo inquietante silenzio, di una persona che faceva parlare molto gli altri, ascoltava molto e desumeva”. (LAPRESSE)

La notizia riportata su altre testate

Il grande merito di questo film sul l… È quasi una promessa allo spettatore: entra in questa storia e farai due ore di palestra politica con il miglior personal trainer, scusate le parolacce, e alla fine l’emozione sarà pari al guadagno intellettuale. (la Repubblica)

Giuseppe Bertolucci lo aveva immaginato in maniera grottesca nel 1977, portando Roberto Benigni, nei panni di un venticinquenne del sottoproletariato toscano, a vederlo come mito assoluto in Berlinguer ti voglio bene. (Vogue Italia)

Applausi alla proiezione per la stampa per Berlinguer. La grande ambizione, il film di Andrea Segre che apre la diciannovesima edizione della Festa di Roma con Elio Germano, ancora una volta trasformista, calato perfettamente nel ruolo del segretario del Partito comunista raccontato nei cinque anni cruciali che vanno dall’attentato a Sofia, in Bulgaria, fino al rapimento Moro. (la Repubblica)

Al via la Festa del cinema. Si parte con il Biopic dedicato a Berlinguer

Il primo red carpet di questa edizione si apre con la presentazione del film "Berlinguer. Al via la XIX edizione della Festa del Cinema di Roma. (ilmessaggero.it)

"Berlinguer. La grande ambizione": ecco il trailer del nuovo film di Andrea Segre (Il Mattino di Padova)

L’ultimo e sudatissimo film di Coppola, per la cui realizzazione il regista ha sacrificato parte del suo patrimonio, è un omaggio di fatto alla Roma antica e all’immaginario che gli americani hanno dell’impero romano, immaginando che gli Usa si trasformino in una nuova Roma che si avvia al declino e al disfacimento. (Il Sole 24 ORE)