La giravolta di Spano, gli sprechi al Maxxi, il «pasticcaccio» sul Futurismo: a Report va in scena il processo a Giuli (e Sangiuliano)

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Nell'attesa puntata del programma di Rai 3 i racconti sulla gestione "allegra" e dettata da logiche politiche dei dirigenti culturali di punta della destra di Meloni Il «nuovo caso Boccia al maschile»? Un’iperbole per bollare la vicenda sviluppatasi attorno alla maxi-mostra sul Futurismo in programma alla Galleria d’arte moderna di Roma. Perché, è il parallelo tracciato, anche in questo caso una collaborazione di peso col ministero della Cultura è stata stracciata sul più bello: quella col critico d’arte Alberto Dambruoso. (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ciò lo ha catapultato nell’occhio del ciclone delle polemiche che hanno investito organizzazione e concezione della mostra, con accuse di interesse privato e di favoritismi politici. La Galleria Russo, diretta da 40 anni da Fabrizio Russo, è una polarità nazionale della promozione dell’arte della prima metà del ’900, tra cui quella futurista. (Il giornale dell'Arte)

Il futurismo è stato la miccia del novecento artistico, il primo movimento che ha messo a soqquadro l’arte, da cui sono scaturite avanguardie e movimenti; il primo fenomeno globale perché ha coinvolto Milano e Parigi, Mosca e New York. (Torino Cronaca)

"Erano d'accordo su tutto, c'era un lunghissimo protocollo che era stato intrapreso e concordato. Cioè, erano d'accordo su tutti gli spostamenti, i costi, eccetera" ma poi "c'è stato un veto totale" da parte del ministro Sangiuliano che sulla mostra sul Futurismo ha deciso tutto e "non l'ha fatto mai neanche Mussolini". (la Repubblica)

Dall’aquila sul petto di Giuli al profondo segno sulla testa del predecessore Sangiuliano, che sembra inferto dall’artiglio d’un tremendo rapace. (Il Fatto Quotidiano)

Si è tenuta al VCube l’esposizione di opere realizzate con trucioli di acciaio, ottone, sferette ed altri residui di lavorazione industriale (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

"Erano d'accordo su tutto, c'era un lunghissimo protocollo che era stato intrapreso e concordato. Cioè, erano d'accordo su tutti gli spostamenti, i costi, eccetera" ma poi "c'è stato un veto totale" da parte del ministro Sangiuliano che sulla mostra sul Futurismo ha deciso tutto e "non l'ha fatto mai neanche Mussolini". (La Stampa)