La dottrina Dem: prima il partito e solo poi il Paese

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PNRR Ponte sullo Stretto

Nel 2019 Raffaele Fitto diede il via libera dei conservatori di Ecr alla candidatura di Paolo Gentiloni a Commissario per l’Economia. Cinque anni dopo il Partito democratico ha un improvviso vuoto di memoria e fa sapere che la nomina di Fitto alla Commissione e l’attribuzione della vicepresidenza può diventare un «problema» per la maggioranza che sostiene Ursula von der Leyen. Giulio Andreotti diceva che «la gratitudine è il sentimento del giorno prima», ma qui sembra essere svanita anche la correttezza istituzionale, cosa che i vecchi comunisti avevano conservato anche dopo la caduta del muro di Berlino (Liberoquotidiano.it)

Su altri media

All’indomani delle minacce, c’è una piccola luce in fondo al tunnel, anche se per ora non risolve tutti i problemi di Ursula von der Leyen alle prese con la composizione della sua squadra di commissari a Palazzo Berlaymont. (L'HuffPost)

Non c'è dubbio sul fatto che aver negato ad Ursula von der Leyen i voti di Fratelli d'Italia per l'elezione a presidente della Commissione europea abbia offuscato l'immagine di Giorgia Meloni e indebolito la capacità negoziale dell'Italia. (Italia Oggi)

Ieri addirittura i socialisti hanno minacciato un veto contro i commissari conservatori, tra i quali spicca Raffaele Fitto. Nel frattempo, alcuni partiti rumoreggiano. (Il Sole 24 ORE)

Von der Leyen, pressing sul Pse. Spunta la grana liberali

E uno degli oggetti del contendere è diventato il candidato italiano, Raffaele Fitto, contro cui socialisti e liberali sembrano intenzionati a fare muro per impedire che possa ricevere la carica di vicepresidente esecutivo. (EuropaToday)

E a differenza del titolo della sua autobiografia (L’imprevista) era ampiamente previsto: che fare davanti alla possibilità che l’Italia, guidata dal destra-centro, possa avere – grazie a Raffaele Fitto – un ruolo di primo piano nella nuova Commissione Ue? Altro che le fisime del campo largo, Renzi sì o Renzi no, una spruzzata di Calenda e Fratoianni come se piovesse. (Secolo d'Italia)

E nella giornata in cui avrebbe dovuto alzare il velo sulla composizione del suo collegio-bis e sui portafogli dei commissari in pectore - rinviato al 17 settembre, complice la mancata formalizzazione della nuova candidatura slovena -, la presidente della Commissione ha dovuto, invece, rimettere mano agli equilibri. (ilmessaggero.it)