Taglio alle detrazioni fiscali dal 2025 per i più ricchi, nel mirino mutui e istruzione
La Manovra del governo Meloni ridisegna, a partire dal 2025, il sistema delle detrazioni fiscali per i redditi più alti. La stretta riguarda i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro e comporterà significative novità per diverse categorie di spesa. Lo scopo è quello di puntare a una maggiore progressività al fine di risparmiare risorse da reinvestire. Il nuovo meccanismo andrà a limitare fortemente i benefici per i mutui sulla prima casa, per l'istruzione dei figli e per le spese di manutenzione edilizia. (QuiFinanza)
Ne parlano anche altri giornali
Taglio detrazioni fiscali per i redditi oltre 75mila euro: come cambiano mutui e spese per l’istruzione dal 2025 e cosa accade a spese edilizie e mediche. Con il disegno di Legge di Bilancio 2025, il governo introduce una vera e propria riforma del sistema delle detrazioni fiscali, che interesseranno in particolare i contribuenti con redditi superiori ai 75.000 euro. (PMI.it)
Con detrazioni e deduzioni, infatti, è possibile far abbassare l’imposta dovuta e il reddito imponibile: la guida (Quotidiano di Sicilia)
Nonostante la riduzione del numero di aliquote legali disposta con il decreto attuativo della delega, il numero delle aliquote marginali effettive aumenta, passando da 4 a 7, e il loro andamento risulta più irregolare, con valori che raggiungono il 50% per i redditi compresi tra 32.000 e 40.000 euro". (- DottNet)
Nel dettaglio, il Governo punta a razionalizzare i benefici fiscali, riducendo il peso complessivo delle detrazioni e fissando dei limiti per le coppie e i single, attraverso un taglio mirato per i redditi più alti e nuove soglie che favoriscono le famiglie con figli. (Ti Consiglio)
Usa parole forti e categoriche, Giovanbattista Fazzolari, interpellato dal Giornale sull'approccio del governo ai temi fiscali su cui, nei giorni scorsi, "Repubblica" ha mosso critiche e ironie. "Siamo di fronte ad un caso di vero e proprio analfabetismo fiscale. (Secolo d'Italia)
La riapertura dei termini per il concordato fiscale, ora fissati al 12 dicembre, ha un obiettivo: ricavare un gettito aggiuntivo per ridurre l’aliquota Irpef del ceto medio. (Corriere della Sera)