Elezioni Usa, dalla guerra dei dazi alle spese militari: torna la 'Trumpeconomics'
La guerra dei dazi, i rapporti commerciali con la Cina e le implicazioni che si celano per l'Europa, l'aumento della spesa militare e i tagli a quella sociale, il futuro dell'Ucraina nel lungo... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Ne parlano anche altri giornali
La vittoria Donald Trump è ascrivibile anche al suo programma economico che può essere riassunto con lo slogan, non nuovo ma certamente efficace, «Make America great again». Come intende procedere? Semplice: attraverso l’imposizione di tariffe. (La Stampa)
Un recente sondaggio EY evidenzia che il 74% dei leader dell’industria tecnologica crede che i risultati delle elezioni avranno un impatto significativo sulla capacità dell’industria di competere a livello globale, con Intelligenza Artificiale, sicurezza informatica, politiche commerciali e quadri regolatori tra le aree sotto osservazione. (Key4biz.it)
"Sui dazi prospettati verso il 'Made in Europe' staremo a vedere se le minacce del presidente eletto verso alcuni paesi europei si concretizzeranno davvero e in che misura. Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Massimo Veccia, presidente onorario di Business care communications by Learn Italy Usa, che ha la mission di formare e sostenere i giovani talenti e le eccellenze italiane negli Usa, accompagnandoli e formandoli. (Adnkronos)
Difficile dirlo con precisione, soprattutto in un momento in cui gli effetti si stanno studiando innanzitutto sulle questioni aperte come la guerra in Ucraina o lo scontro in Medio Oriente tra Israele, Libano e terre palestinesi. (TorinOggi.it)
"Contiamo su un lavoro diplomatico importante tra Europa e Stati Uniti anche per salvaguardare l’export agroalimentare Ue e Made in Italy. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, sugli scenari possibili con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. (LA STAMPA Finanza)
A questo punto diventano reali come macigni i timori per l’approccio protezionista e le dichiarazioni di Trump in campagna elettorale. Ha vinto Donald Trump, ma soprattutto ha vinto un’agenda “America First”, con uno spostamento strutturale degli elettori verso un nazionalismo economico di destra. (Forbes Italia)