Spalletti, storia della Panda donata a Napoli: dal furto con sfottò a simbolo del trionfo
Articolo Precedente
Articolo Successivo
E’ quasi un cerchio che si chiude. Da percorrere in auto. Anzi, l’auto. Che è la Fiat Panda, diventata un vero e proprio simbolo dell’esperienza a Napoli di Luciano Spalletti. La prima gliel’hanno rubata al corso Vittorio Emanuele nell'ottobre 2021, l’aveva lasciata di fronte l’hotel che lo ha ospitato per un anno e mezzo prima che decidesse di vivere il campionato dello scudetto al Training Cent… (La Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
Il Napoli ha un allenatore espertissimo, per cui lui sa bene la strada". Cosi' il Ct dell'Italia Luciano Spalletti, oggi a Napoli, a margine della sua visita all'ospedale Santobono di Napoli: "Ieri sera l'ho vista nel primo tempo andare a prendere l'avversario in maniera forte, a fare la partita. (Tiscali)
Avellino – E’ una provincia sotto choc, quella che prega incessantemente affinché Raffaele Capolupo possa vincere la partita più importante, quella della vita. Il 35enne è rimasto coinvolto in un gravissimo incidente stradale nella serata di domenica, proprio mentre a bordo del suo scooter insieme ad un coetaneo stava raggiungendo lo Stadio Partenio per assistere alla partita di calcio. (anteprima24.it)
Il ct ha fatto visita ai vari reparti dell'ospedale motivando così la scelta di donare l'auto: "La vedevo sempre ferma in garage, così non mi serve a niente; spero che qui al Santobono faccia tanti viaggi della guarigione" (Sky Tg24 )
Cannavaro: "Italia? Importante che sia rimasto Buffon" Una nazionale da rifare (Sport Mediaset)
Cosi' il Ct dell'Italia Luciano Spalletti, oggi a Napoli, a margine della sua visita all'ospedale Santobono di Napoli: "Ieri sera l'ho vista nel primo tempo andare a prendere l'avversario in maniera forte, a fare la partita. (Il Mattino di Padova)
Eppure lui lo ha detto chiaro ai ragazzi che lo osservavano con la devozione di chi (soprattutto) grazie al tecnico di Certaldo ha vinto uno scudetto sensazionale: "Noi ci sono supereroi, voi vedete i calciatori come idoli ma anche loro sbagliano". (La Gazzetta dello Sport)