Ucraina: quanto rimane ancora a Zelenskij?

Non si sa se Donald Trump sia un esperto scacchista; fatto sta che, quantomeno tra gli osservatori russi, continuano a ripetersi le ipotesi secondo cui, per venire incontro a Mosca, il neo eletto presidente USA starebbe preparando un “gambetto” in Ucraina e dunque, per Vladimir Zelenskij, sarebbe cominciato il conto alla rovescia. Secondo l’intelligence estera russa, il Dipartimento di stato starebbe mettendo a punto un piano per tenere “elezioni democratiche”, parlamentari e presidenziali, in Ucraina nel 2025, dando vita a un nuovo partito “democratico” ancora più filo-americano e con candidati alla presidenza, ça va sanse dire, “suggeriti” dalla Casa Bianca (Contropiano)

Su altre testate

Il Cremlino ha smentito le news del Washington Post relative ad una telefonata tra Trump e Vladimir Putin. "E' semplicemente un'informazione falsa", ha detto il portavoce Dmitry Peskov. (Adnkronos)

Il sito “repubblicani contro Trump” (speriamo che esista un dio dei giusti che li assista) definisce “disgustoso” l’episodio, e chissà se anche… (la Repubblica)

Con lo stesso stile del padre, Donald Trump Jr. Il 47° presidente … (Il Fatto Quotidiano)

Zelensky si è fidato degli Usa senza studiare la storia recente: un vero peccato

Ieri Donald Trump Jr. Condividendo nelle stories su Instagram un post dell'ex candidata alla vicepresidenza del partito repubblicano Sarah Palin, con un video del leader ucraino dall’espressione abbattuta, il figlio del tycoon ha scritto: «POV (punto di vista, una espressione spesso utilizzata nei meme): mancano 38 giorni alla perdita della tua paghetta». (Corriere del Ticino)

Contrariamente alle voci che lo vedevano già alla guida della Difesa, l’ex segretario di Stato non farà parte della prossima amministrazione per volere di Donald Trump, così come Nikki Haley, entrambi ringraziati per l’apporto offerto ma esclusi dal… (L'HuffPost)

Se fossi Zelensky, dopo le elezioni di Trump, sarei ancora più preoccupato di quanto già non lo sia. Lui è l’ultimo di una lunga fila di politici, che su indicazione dell’amministrazione Usa che gli ha garantito il sostegno militare, anche tramite la Nato, s’è imbarcato in una guerra più lunga e sanguinosa di quanto avrebbe potuto essere. (Il Fatto Quotidiano)