Perché Israele non ritira subito le sue truppe dal Libano nonostante la tregua con Hezbollah
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Perché Israele non ritira subito le sue truppe dal Libano nonostante la tregua con Hezbollah L’accordo raggiunto ieri sera per un cessate il fuoco in Libano prevede che le truppe israeliane potranno per altri 60 giorni presidiare il sud del Paese. Ecco per quale ragione. Iscriviti a RUMORE, la newsletter di Fanpage.it contro il silenzio Intervista A cura di Davide Falcioni Dopo settimane di intensi negoziati alle 4 della scorsa notte Israele ed Hezbollah hanno fatto tacere le armi. (Fanpage.it)
Su altre fonti
Il ripristino di questi elementi vitali è fondamentale per garantire che i bambini possano riprendersi e crescere bene. La distruzione di case, ospedali e infrastrutture civili ha interrotto l'istruzione di oltre 2 milioni di bambini e ne ha lasciati molti altri senza accesso all'assistenza sanitaria e ai servizi di base. (UNICEF Italia)
Il cessate il fuoco offre ora l’opportunità per la stabilizzazione del confine tra Israele e il Libano e il ritorno degli sfollati alle loro case. L’Italia accoglie con favore l’annuncio di un cessate il fuoco in Libano, obiettivo per cui il Governo era da tempo impegnato. (Governo)
Città del Vaticano Dopo più di un anno di combattimenti, questa tregua, di 60 giorni, entrata in vigore la notte scorsa, dovrebbe porre fine a un conflitto che ha ucciso oltre 3800 persone e costretto decine di migliaia di residenti nel nord di Israele e centinaia di migliaia nel sud Libano a fuggire dalle loro case. (Vatican News - Italiano)
Leggi l'articolo (la Repubblica)
“A quel che resta di Hezbollah non sarà consentito di minacciare di nuovo la sicurezza di Israele” ha aggiunto il leader americano. Nel sud del Libano non verranno dispiegate truppe statunitensi ha proseguito Biden, affermando che gli Usa, “insieme alla Francia e altri forniranno la necessaria assistenza per garantire che questo accordo sia implementato a pieno e in maniera efficace”. (LAPRESSE)
Prima che ieri venisse proclamata la tanto sospirata tregua tra Israele e Hezbollah (il Libano ci ha solo messo i morti, quasi 4mila, non certo la volontà di combattere), i caccia dello Stato ebraico hanno compiuto almeno dieci bombardamenti su Beirut, secondo la strategia vista già a Gaza, che mira a ottenere dal controllo totale dei cieli l’effetto di intimidazione e terrore che non viene raggiunto via terra. (L'Eco di Bergamo)