Il film «Eden» di Ron Howard: meschinità e ipocrisie ammantate da principi e diritto alla sopravvivenza
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Con un gioco allegorico all’ultimo sangue tra «uomini e donne di natura» che richiama il primo Polanski, Eden apre ufficialmente la 42° edizione del Torino Film Festival dopo la sua uscita internazionale a Tiff di Toronto. Ispirandosi a una storia vera, Ron Howard racconta lo sgretolamento degli equilibri tra tre gruppi di coloni sull’isola di Floreana nelle Galapagos. Da una parte c’è l’idealismo del dottor Ritter e della compagna Dora, dall’altra il pragmatismo sociale di Margaret e Heinz e, in mezzo, la rapacità coloniale della «baronessa» Eloise: chi riuscirà a scamparla? In un film interpretato –tra gli altri- da Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e una conturbante Ana de Armas, ad andare in scena sono soprattutto meschinità e ipocrisie ammantate da principi e diritto alla sopravvivenza. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Ma per Eden, il film di Ron Howard che ha inaugurato il Torino Film festival, è meglio la versione al femminile: foemina foeminae lupior. Se l’uomo è un lupo per l’uomo, la donna è ancora più lupo con la donna. (Corriere della Sera)
Jude Law e Vanessa Kirby in una scena di "Eden" di Ron Howard, presentato al Torino Film Festival "Eden" apre il 42° Torino Film Festival, portando in dote lui, Ron Howard, regista tra i più importanti della sua generazione e tra i più amati, che ci offre un dramma intenso, spesso disturbante, altre volte ferocemente satirico interpretato da un cast di prima grandezza: Jude Law, Vanessa Kirby, Ana de Armas, Sydney Sweeney, Daniel Bruhl, sono il piatto forte di questo dramma nelle Isole Galapagos, liberamente tratto dalla storia vera (o da ciò che si pensa di sapere di vero) inerente alcune misteriose morti che insanguinarono l'isola simbolo del darwinismo nel 1929. (Today.it)
Le biografie, gli eventi e i personaggi fuori dall’ordinario non sono mai mancati nella carriera di Ron Howard. Basti pensare che al fianco della sua filmografia di finzione, il regista statunitense accompagna da decenni anche un nutrito percorso documentaristico. (My Red Carpet)
«Questa storia dimostra che l’unica via per la sopravvivenza viene dal credere nel futuro. «Ho votato, ho partecipato, non è andata come speravo ma sono un cittadino di un paese democratico e ora è tempo di andare avanti e guardare al futuro». (Corriere della Sera)
Non sappiamo quanto Ron Howard conosca Ludwig Feuerbach. Personaggio di ampie conoscenze e vedute, maturato nella Germania proto-hitleriana e ossessionato perciò dal sentimento storico della disfatta della civiltà, questo burbero Fitzcarraldo di lettere e filosofia è esattamente la risposta affermativa alla massima feuerbechiana: l’uomo è ciò che mangia. (cinematografo.it)
Ron Howard apre il 42 TFF con "Eden", film che indaga la natura umana 23 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)