La gente non è più in grado di capire se una foto è creata dall'intelligenza artificiale: il caso del ristorante Ethos

Un bel sito, un bel profilo Instagram, immagini esteticamente perfette. Forse troppo. Infatti Ethos, il ristorante che posta foto come quelle che vedete qui sopra, non esiste. Ma è creato completamente dall'Intelligenza Artificiale. Guardando bene l'account @ethos_atx, infatti, si notano dei dettagli particolari: per esempio le fotografie degli chef, che hanno quella "patina" tipica da piattaforma per la creazione di foto fatte con l'AI, oltre ad avere in mano mega salsicce o maxi gamberoni. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Su Instagram il ristorante Ethos, geolocalizzato ad Austin, in Texas, ha raccolto oltre 75mila follower. Dal croissant a forma di dinosauro al bouquet di cinnamon rolls. (la Repubblica)

Dal caso di papa Francesco vestito con un piumino, fino alla bimba-fake alluvionata negli Usa. Su social e tv circolano sempre più foto create con l'intelligenza artificale generativa. (il Giornale)

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale - attualmente il più robusto al mondo - per il riconoscimento dei DeepFake visuali (AGI - Agenzia Italia)

Deepfake, come si fa a sapere se foto e video sono veri o falsi? L'Università di Modena e Reggio Emilia crea il sistema di intelligenza artificiale più efficace al mondo per saperlo Gazzetta di Modena

È tutto un prodotto dell' intelligenza artificiale . Chi si sofferma ad osservare le immagini con più attenzione, può notare qualche dettaglio bizzarro: gli chef sembrano usciti da un software di generazione automatica di foto, con una sfumatura artificiale tipica, e in mano tengono improbabili salsicce giganti o enormi gamberoni. (Italia a Tavola)

Uno dei principali problemi è che molti modelli di IA sono accusati di essere addestrati utilizzando opere d’arte rubate o senza il consenso degli autori originali, creando una discussione accesa sull’uso improprio dei diritti d’autore. (Meteo Giornale)

Grazie a un’architettura di apprendimento contrastivo, CoDE distingue le immagini artificiali da quelle reali con una precisione superiore al 97%. Il team di ricerca di Unimore ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale – attualmente il più robusto al mondo – per il riconoscimento dei deepfake visuali. (Gazzetta di Modena)