Chi è Nunzio Calamucci, l’hacker di Equaliza a cui i clienti si rivolgevano per lavori milionari
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A cura di Giorgia Venturini La società di investigazione Equaliza Srl per ottenere le informazioni illegali dalle banche dati in possesso alle forze dell'ordine si serviva di hacker professionisti, come ha svelato l'inchiesta della Procura di Milano affidata al procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Francesco De Tommasi. Del dettaglio, la società – al 95 per cento di Enrico Pazzali (nonché presidente di Fondazione Fiera Milano che si è auto-sospeso dall'incarico quando è finito sotto indagine) e al 5 per certo dell'ex poliziotto Carmine Gallo – riusciva ad accedere in modo illegale al Sistema informativo interforze del Ministero dell'Interno: lo faceva corrompendo membri delle forze dell'ordine che sono in possesso delle password oppure appunto attraverso hacker professionisti. (Fanpage.it)
La notizia riportata su altri giornali
– Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker di punta di Equalize, legato al movimento Anonymus, arrestato nell’inchiesta della Dda di Milano, incontra a nome del gruppo di cyberspie, due israeliani dell’intelligence e, stando all’accusa della procura, avrebbe messo a loro disposizione i dati esfiltrabili dalle banche dati strategiche nazionali e si sarebbe reso disponibile alle attività d’intelligence richieste in cambio di un milione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Caso dossieraggio, spiato anche Jacobs. “Rapporti con israeliani” (TV2000)
Nelle circa quattromila pagine di informativa che ha portato il gip Fabrizio Filice ad emettere quattro custodie cautelari e sei interdittive emerge anche quello che può essere definito “il manifesto“ del gruppo di via Pattari 6. (IL GIORNO)
È arrivato al settimo piano del Palazzo di Giustizia Carmine Gallo, 61 anni, chiamato "il dottore", per i pm uno dei capi della banda degli hacker. A partire dalle 9.30 il gip Fabrizio Filice ha interrogato i quattro componenti del gruppo finiti ai domiciliari e i due appartenenti alle forse di polizia sospesi dal servizio. (La Repubblica)
C’era anche il cantante Alex Britti tra le (almeno) quattro persone finite illecitamente sotto la lente di un ispettore della polizia di Stato in servizio alla polizia di frontiera di Orio al Serio: il poliziotto, bergamasco, 59 anni, residente a Curno – è una delle 51 persone indagate nell’inchiesta della Procura di Milano sul «dossieraggio» nata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo e che ha fatto emergere un presunto network di «spioni», guidati dall’ex super poliziotto Carmine Gallo (ora ai domiciliari), ritenuto il braccio operativo di Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera (ente estraneo all’indagine), che si è autosospeso. (L'Eco di Bergamo)
Iniziati oggi a Milano gli interrogatori di garanzia (LAPRESSE)