Drone sulla casa di Netanyahu: “L’Iran voleva uccidermi”. Teheran: “È stato Hezbollah”

«L'Iran e i suoi alleati hanno cercato di uccidere me e mia moglie. La pagheranno». Sembra avvicinarsi ancora di più la ritorsione israeliana contro Teheran dopo che un drone lanciato dal Libano ha preso di mira la casa di Benyamin Netanyahu a Cesarea, senza causare feriti ma alimentando la rabbia del premier. «Nulla ci scoraggerà», è stata la prima reazione di Netanyahu ripreso in un video per rassicurare sul suo stato. (La Stampa)

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Ansa (Avvenire)

Il premier israeliano, illeso, promette vendetta puntando il dito contro l'Iran, accusato in maniera esplicita. "Gli agenti dell'Iran che oggi hanno cercato di assassinare me e mia moglie hanno commesso un grave errore", ma quanto accaduto "non scoraggerà me e lo Stato di Israele dal continuare la guerra di rinascita contro i nostri nemici per garantire la nostra sicurezza per generazioni", dice il premier su X dopo il raid con un droni condotto stamane sulla sua residenza a Cesarea. (Adnkronos)

Nel cielo che poco a poco si rischiara la sagoma scura dell’elicottero tallona quella più piccola del drone. Perché tra le ville dell’elegante sobborgo costruito vicino alle rovine di epoca romana c’è quella di Benjamin Netanyahu e la traiettoria dell’apparecchio lanciato dal Libano sembra puntare lì. (Corriere della Sera)

Un attacco diretto a Bibi (con la firma dell'Iran). Impossibile la tregua ora

Drone lanciato verso la casa di Netanyahu a Cesarea: luogo dell'esplosione (La Stampa)

“Niente ci scoraggerà” e “vinceremo questa guerra”. Lo afferma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video in inglese pubblicato su X dal giornalista di Axios e Walla Barak Ravid. “Primo ministro, come va?”, si sente chiedere a Netanyahu da una voce fuori campo. (LAPRESSE)

Il linguaggio della guerra è molto più esplicito di quello della politica: ieri ha parlato in arabo e in farsi senza rischi di fraintendimenti, in coro. E impone di cambiare strada. La casa del primo ministro di Israele è stata presa di mira, anzi bombardata dagli Hezbollah con un drone fornito dall'Iran, il loro sponsor. (il Giornale)