Il migliore spot turistico per l'Italia? Al posto di Venere preferisco Santanché

Come restituire il volto dell’Italia, meglio, il suo passaporto turistico, invitante, invogliante, magico voucher? Un vero lavoro da “acchiappini”, così almeno li chiamano a Roma, creature che stazionano davanti ai locali immobilmente vuoti, cercando, molesti, di irretire il cliente, portarlo dentro per primo, secondo, pane e coperto… Discendenti forse dei reziari e dei mirmilloni che al tempo dei gladiatori si sfidavano, non meno spettacolarmente, nelle arene. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

avreste anche risparmiato qualcosina», scrive rivolto al Ministero del Turismo (Corriere della Sera)

Hanno provveduto a farlo alle 20.15 del 21 aprile scorso i tre titolari di Marketing Toys. È nata da nemmeno una settimana e ogni giorno inciampa in uno svarione. (Il Manifesto)

Da giorni, la Rete e i social sono occupati da critiche e da polemiche generate da «Open to meraviglia» (uno slogan infelice nel suo accostare una parola italiana e una inglese, degno del «Very Bello» di qualche anno fa). (Corriere della Sera)

Un riassunto veloce per chi si fosse distratto: non ne è stato registrato il dominio, una parte del video è in realtà girato in una cantina in Slovenia (il proprietario ringrazia per tutta la pubblicità gratis), la traduzione in tedesco era a dir poco approssimata (erano stati tradotti i nomi di alcune città italiane). (Corriere)

Più giovane, per modalità di narrazione, con tanto di influencer virtuale, seppure storica: la Venere di Sandro Botticelli, ripensata in chiave pop. E capace di sorprendere. (ilmessaggero.it)

«Rispetto alla polemica che vede nella Venere in veste di influencer una mercificazione dell’opera d’arte resto tiepida. di Francesca Marsili (Cronache Maceratesi)