Dominique Lapierre, una luce di nome speranza

La fama letteraria che ha giustamente accompagnato la vita di Dominique Lapierre – giornalista, scrittore e filantropo francese morto a 91 anni, da dieci in condizioni gravi a causa di una caduta – è dovuta soprattutto a un’opera che ha aperto gli occhi dell’Occidente sulla situazione sociale dei disperati e dei malati di Calcutta, l’enorme città indiana dove si era recato la prima volta come cronista per Paris Match. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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Olivier Bonnel - Città del Vaticano Conosciuto in tutto il mondo per i suoi best-seller, lo scrittore e giornalista francese si è spento il 4 dicembre all'età di 91 anni. Durante una visita ai nostri studi nel 2011, ci confidò la sua grande passione per l'India e i suoi abitanti, che ha descritto in diversi suoi libri (Vatican News - Italiano)

di Franca Zambonini L’ho ascoltato l'anno scorso in un teatro romano, c'era per­fino gente in piedi o seduta per terra, e Domini­que Lapierre, fran­cese, autore di libri famosi, raccontava storie di persone molto speciali, che usa chiamare «le luci del mon­do». (Famiglia Cristiana)

E’ morto ieri 4 dicembre, a 91, Dominique Lapierre, celeberrimo giornalista francese autore di bellissimi best sellers, tra cui La città della gioia. Nato nel 1931, Lapierre inizia a scrivere e a viaggiare giovanissimo, a 14 anni. (la VOCE del TRENTINO)

Era appassionato di macchine e girava in Rolls Royce ma aveva vissuto per due anni nelle baraccopoli di Calcutta, senza acqua né elettricità, improvvisandosi autista di risciò, annotando storie e aneddoti di "un luogo infra-umano dove le persone sono in grado di celebrare l'arrivo della primavera senza che ci siano alberi". (la Repubblica)

Diplomatosi al Lafayette College (Pennsylvania), Dominique Lapierre è stato il corrispondente di Paris Match per ben quattordici anni. È scomparso all'età di 91 anni lo scrittore francese Dominique Lapierre, conosciuto per alcuni importanti bestseller internazionali come "La città della gioia", "Più grandi dell'amore" e molti altri. (ilGiornale.it)

A dare la notizia della sua morte è stato proprio il Centro Asha Bhavan di Calcutta, in Italia è stata poi confermata da Mondadori, editore storico di tutti i suoi romanzi pubblicati nel nostro Paese. Gli indiani lo avevano battezzato “Il fratello maggiore”. (Sololibri.net)