Caso Giuli, il curatore della mostra sul Futurismo Simongini: “Mai ricevuto pressioni, vogliono colpire il governo"

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La Stampa INTERNO

«Non ho mai ricevuto pressioni. E non ho mai preso scelte per compiacere qualcuno». Il curatore della Mostra Romana sul Futurismo, lo storico d’arte Gabriele Simongini, è un uomo preciso. «Su questa vicenda sono girate troppe voci. E troppe voci malevole. La mostra è diventata un pretesto per attaccare il nuovo ministro della Cultura e il Governo». La faccenda si inserisce nell’inchiesta di Repo… (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

L’evento culturale del tormentato corrente anno che volge alla fine non è ancora accaduto, ma non sono mancate le polemiche preventive. È la mostra sul futurismo, più il convegno e il catalogo che l’accompagneranno, il 2 dicembre, a ottant’anni esatti dalla morte del suo fondatore, Filippo Tommaso Marinetti. (Torino Cronaca)

Report, lo storico dell'arte Benzi: "Sulla mostra sul Futurismo decise tutto Sangiuliano, neanche Mussolini agiva così" (La Stampa)

Lo dice a Report lo storico dell'arte Fabio Benzi, uno dei massimi esperti Futurismo e curatore per Kröller Museum in Olanda di una mostra proprio sul futurismo a cui l'allora direttore del Maxxi e ora ministro della Cultura, Alessandro Giuli si era rivolto per proporgli di portarla in Italia. (la Repubblica)

In mezzo, molte cose che fanno tremare di nuovo il ministero della Cultura, tra gli scricchiolii sui cocci della vicenda Boccia-Sangiuliano che ai primi di settembre aveva portato alle dimissioni dell’ex direttore del Tg2, sostituito … (Il Fatto Quotidiano)

Ciò lo ha catapultato nell’occhio del ciclone delle polemiche che hanno investito organizzazione e concezione della mostra, con accuse di interesse privato e di favoritismi politici. La Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, che ospiterà dal 2 dicembre la mostra «Il tempo del Futurismo», ha quindi rivolto anche a lui la richiesta di prestito di un gruppo di opere dei seguaci di Marinetti. (Il giornale dell'Arte)

L’arte di Silvana Di Vora entra in uno studio fotografico e lo trasforma per due giorni in uno spazio dove l’artista racconta, attraverso diciannove opere, come lo scarto industriale possa divenire parte integrante della bellezza. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)