Scavi illegali a Città della Pieve, sequestrati sarcofagi, urne e altri reperti archeologici etruschi
Importanti reperti archeologici etruschi, riportati alla luce con scavi illegali, sono stati sequestrati a Città della Pieva (Perugia), come riferito dalla Procura del capoluogo umbro. L'indagine, partita da una segnalazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale nello scorso aprile, ha portato a individuare due persone come responsabili degli scavi. Fra i reperti recuperati, 8 urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo avanti Cristo (Corriere TV)
La notizia riportata su altri giornali
Ma i carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale hanno messo a segno una indagine che ha portato nelle scorse ore al recupero di numerosi reperti, considerata dagli esperti uno dei più importanti recuperi di manufatti etruschi mai realizzato durante un’azione investigativa. (LA NAZIONE)
Il segreto sta infatti nell’ottimizzare tutto ciò di cui si dispone, con un giusto sbilanciamento verso ciò in cui si eccelle. (Proiezioni di Borsa)
Così il ministro della cultura Alessandro Giuli, a margine della conferenza stampa in cui è stata illustrata la complessa e articolata attività di indagine svolta dai carabinieri della sezione archeologia, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, nell'ambito della quale sono stati sequestrati numerosi reperti archeologici in perfetta conservazione di età etrusca, ritenuti di eccezionale valore storico ed artistico. (ilmessaggero.it)
Fenice? Quando salta una prima spiace, ma i lavoratori fanno le loro valutazioni e puo' succedere". Ci saranno buone ricadute sul territorio. (Tiscali Notizie)
E poi c’è sempre la vanità del nostro tempo: chi non resiste al selfie col reperto archeologico non dichiarato e che vorrebbe vendere piazzato su Facebook? E così, nell’area tra Chiusi e Città della Pieve, è stato scoperto uno scavo clandestino non di tombaroli ma di proprietari del terreno: erano in difficoltà economiche e contavano di rivendere ciò che avevano trovato per puro caso durante l’aratura. (Corriere Roma)
Negli ultimi giorni le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito, presso alcune aziende ed esercizi commerciali di Taranto, Grottaglie, San Giorgio Ionico, Ginosa, Sava e Manduria, mirati controlli a contrasto dell’illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e potenzialmente dannosi per la salute pubblica. (Tarantini Time Quotidiano)