Aumento del prezzo delle sigarette, anche per salvare i giovani: il 44% degli italiani ha iniziato prima dei 18 anni

Aumentare il prezzo del tabacco sarebbe un deterrente decisivo per scoraggiare il consumo fra i giovani e non solo. Una mossa strategica considerata la più efficace per ridurre il numero dei fumatori dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: se la spesa sale, i tabagisti diminuiscono. Per capire quanto sia importante bastano pochi numeri: il fumo è la principale causa evitabile di malattia e disabilità, alle sigarette sono dovute 700mila vittime l'anno in Europa, oltre 90mila in Italia (quasi la metà per tumore), dove si stimano circa 26 miliardi di euro fra costi diretti e indiretti. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

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L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) ha lanciato l’allarme: in Italia fuma il 22% degli under 17 e oltre il 44% dei fumatori abituali inizia prima dei 18 anni. Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. (Virgilio Sapere)

Se la campagna #SOStenereSSN avrà successo, ogni anno entreranno nelle casse dello stato fino a 13,8 miliardi di euro, dieci volte la cifra lorda stanziata per la sanità dal governo Meloni nella legge di bilancio 2025. (Il Fatto Quotidiano)

Tumori. Schillaci su aumento costo sigarette per finanziare Ssn: “Ci rifletteremo”

In Italia fuma, infatti, il 22% dei giovani sotto i 17 anni e ben l'11% consuma più di mezzo pacchetto di sigarette al giorno. In linea generale, oltre il 44% dei tabagisti abituali, di ogni fascia d'età, ha comunque iniziato prima dei 18 anni. (Vanity Fair Italia)

Alla cerimonia di inaugurazione del Congresso nazionale Aiom, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, si esprime sulla proposta di aumentare di 5 euro il prezzo delle sigarette. (la Repubblica)

Il Ministro della Salute sulla proposta degli oncologi per promuovere la prevenzione e dare più risorse alla sanità. “È un'idea con la quale adesso faremo una riflessione insieme. Vedremo. Io credo che il sistema sanitario nazionale vada finanziato”. (Quotidiano Sanità)