“Adesso ascoltate le femministe”. La marea fucsia di Non una di meno e Lucha y Siesta a Montecitorio

L’appuntamento è alle 17.30 a piazza Montecitorio. Ed ha un obiettivo preciso: le femministe prendono parola sotto la Camera dei deputati per far arrivare a chi legifera, governo compreso, la loro voce di dissenso, protesta e consapevolezza. "Le passerelle istituzionali del 25 novembre ti hanno stancato? Le panchine rosse ti sembrano una presa in giro? Hai l’impressione che il patriarcato se la passi benissimo?”, chiedono ironiche le attiviste della Casa delle Donne Lucha y Siesta e di Non una di meno. (Repubblica Roma)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il nesso per il quale la foto del ministro Valditara è stata bruciata durante la manifestazione organizzata a Roma da “Non una di meno”, almeno di primo acchito, sfugge quanto quello per il quale l’obiettivo della protesta sia passato come “patriarcato” quando si celebra la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. (Start Magazine)

Lo striscione che apre la manifestazione recita “Disarmiamo il patriarcato”, mentre su un altro appeso al lato di uno dei due tir presenti nel corteo “La vergogna deve cambiare lato”. È partito da piazzale Ostiense il corteo di “Non una di meno” promosso in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. (Il Sole 24 ORE)

Il corteo è partito dal quartiere di Porta Venezia e si concluderà in piazza Cinque Giornate. A cura di Ilaria Quattrone (Fanpage.it)

Donne, il corteo a Roma contro la violenza di genere: «Disarmiamo il patriarcato»

In piazza Oberdan canti e performance. Poi il corteo sfila lungo Corso Venezia verso il centro della città. In testa lo striscione "Disarmiano il patriarcato". Donne ma anche uomini e studenti. Migliaia i partecipanti alla manifestazione contro i femminicidi e le guerre indetta a Milano nella giornata mondiale contro la violenza di genere. (TGR Lombardia)

Padova Un fiume di oltre 5mila persone ha invaso le strade cittadine per dire «stop alla violenza di genere». (ilgazzettino.it)

di Caterina Giusberti (La Repubblica)