Morte di Serianni, l'ultima lezione a "La Sapienza" nel 2017: "Cari studenti, per me siete stati voi lo Stato"

Serianni è stato tra i grandi studiosi della lingua italiana autore di molti volumi, tra cui una Grammatica italiana, più volte ristampata.

In questo passaggio, verso la fine della lezione, Serianni raccontò come abbia sempre identificato i suoi studenti, non solo come giovani persone da formare ovviamente, ma anche come essi tessi " lo Stato", ovvero la comunità di cittadini che effettivamente lo costituiscono. (La Stampa)

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Disciplina e onore. Ma Luca Serianni non usava le parole a cuor leggero: niente, neppure una congiunzione, veniva per caso e non aveva un’eco. (Invece Concita)

Lo scorso settembre, tenendo nella sala Ovale la conferenza Le parole di Dante e l’italiano di oggi aveva partecipato al convegno di studi Dante maestro universale. Accorate le parole di Roberto Navarrini, presidente dell’Accademia: «Abbiamo inviato le condoglianze alla famiglia, siamo addolorati per la perdita di questa illustre figura che ha onorato la nostra Accademia e l’intero Paese» (gelocal.it)

“Non solo un grande studioso ma anche una grande persona ha precisato Rusconi, che ha ricordato la sua collaborazione con Serianni in occasione dell’iniziativa Dantedì Luca Serianni, purtroppo, dopo l’incidente stradale di cui è stato vittima lo scorso 18 luglio, si è spento stamattina a 75 anni. (Tecnica della Scuola)

Saggi dedicati agli antichi testi toscani, ai puristi, al primo e al secondo Ottocento, a Dante, a Manzoni. Fondamentale la sua «Grammatica italiana» edita nel 1988 i tre volumi della «Storia della lingua italiana» Einaudi, diretta con Pietro Trifone nel 1993. (Il Manifesto)

Il prof Luca Serianni è morto. Si legge in una nota: “Alla Sapienza ha insegnato Storia della lingua italiana fino al 2017, anno del suo pensionamento (Tecnica della Scuola)

Nella Capitale s’era […] Dal 1980 al giugno 2017 era stato professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università Sapienza di Roma, dopo aver insegnato ad Arezzo, L’Aquila, Messina. (Il Fatto Quotidiano)