“Perché io essendo una donna sposata…”: Bonafede e l’onore da salvare
La maestra parla della relazione con Messina Denaro PALERMO – “Perché io essendo una donna sposata…”, ha detto Laura Bonafede nel corso delle dichiarazioni spontanee dello scorso luglio depositate al processo di Palermo che si è chiuso in primo grado con la condanna a 11 anni e 4 mesi. La maestra condannata per mafia si è difesa provando a smentire il suo ruolo di donna di mafia e tradendo l’imbarazzo per la sua relazione extraconiugale. (Livesicilia.it)
La notizia riportata su altri giornali
In un primo momento era stata accusata di favoreggiamento poi l'accusa è diventata associazione mafiosa. Laura Bonafede, la maestra di Campobello di Mazara in provincia di Trapani, ritenuta l'amante del boss mafioso Matteo Messina Denaro, è stata condannata dal gup del tribunale di Palermo Paolo Magro a undici anni e 4 mesi di carcere. (Adnkronos)
Laura Bonafede, l'insegnante e figlia del boss mafioso Leonardo Bonafede, ha tentato di difendere la propria posizione davanti al giudice Paolo Magro con una dichiarazione spontanea che ha occupato... (Virgilio)
La maestra sentimentalmente legata al boss trapanese oggi è stata condannata a 11 anni e 4 mesi per associazione mafiosa. (Quotidiano di Sicilia)
La donna avrebbe convissuto insieme alla figlia, con il capomafia allora ricercato, garantendone le comunicazioni con gli uomini d’onore e coprendone la sua latitanza. (Risoluto.it)
Il giudice per l'udienza preliminare di Palermo, Paolo Magro, ha condannato Laura Bonafede, l'insegnante di Campobello di Mazara e figlia del boss Leonardo Bonafede, a 11 anni e 4 mesi di carcere per.. (Virgilio)
Al Comune di Castelvetrano e a quello di Campobello di Mazara sono stati riconosciuti 25.000 euro ciascuno di risarcimento del danno, 10.000 euro dovranno essere pagati dall’imputata al Ministero dell’istruzione e alla Presidenza della Regione e poi 3.000 euro ciascuno al centro studi “Pio La Torre”, all’associazione antimafia “Antonino Caponnetto”, all’associazione antiracket di Trapani e all’associazione “Codici Sicilia”. (CastelvetranoSelinunte.it)