Milano, la banda dei dossier vendeva segreti e bugie

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il manifesto INTERNO

Investigatori privati che rimestano nel torbido, poliziotti infedeli che tirano fuori informazioni dai database, capitani d’impresa che si spiano a vicenda. Sono questi i protagonisti dell’inchiesta condotta da Francesco De Tommasi della Dda di Milano e da Antonello Ardituro dela Dna. Il tema è un classico immortale della cronaca giudiziaria: lo spionaggio industriale. Lo stile riguarda invece una pratica che solo di recente è diventata celebre: la violazione delle banche dati investigative e la compilazione di dossier. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

MODENA. C’è più di un filo che conduce in Emilia nella maxi inchiesta hacker condotta dai carabinieri di Varese e coordinata dalla Dda di Milano e dalla Direzione nazionale antimafia, che ha portato complessivamente a sette misure cautelari: ai domiciliari sono finiti l’ex super poliziotto e amministratore delegato dell’agenzia Equalize, Carmine Gallo, l’amministratore unico della Mercury Advisor, Massimiliano Camponovo, il socio e consulente informatico e investigativo, Nunzio Samuele Calamucci, e il 38enne correggese, Giulio Cornelli, amministratore e socio unico della Dag (ovvero Develop And Go), con sede a Reggio Emilia in via Gandhi 20, società tutte poste sotto sequestro preventivo. (Gazzetta di Modena)

E l’informatico presente, come emerge da un’intercettazione del maggio 2023, inizia le sue ricerche sul presidente del Senato e sul figlio ("mi premerebbe sapere chi possa aver commissionato il dossieraggio contro la mia famiglia", ha commentato ieri La Russa). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Due degli indagati sono infatti in servizio nella Dia di Lecce: si tratta di Giuliano Schiano, maresciallo della guardia di finanza e originario di Napoli, e del maresciallo dei carabinieri Tommaso Cagnazzo. (Corriere della Sera)

Lo scrive il pubblico ministero di Milano Francesco De Tommasi negli atti dell'indagine sul gruppo che fabbricava dossier. Il pm parla di “soggetti pericolosissimi perché, attraverso le attività di dossieraggio abusivo” con “la creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate e con la circolazione indiscriminata di notizie informazioni sensibili, riservate e segrete, sono in grado di 'tenere in pugnò cittadini e istituzioni” e “condizionare” dinamiche “imprenditoriali e procedure pubbliche, anche giudiziarie”. (IL GIORNO)

Erano un finanziere e un poliziotto a procurare i documenti riservati su vip alla società di hacker e spioni Equalize presieduta dal presidente della Fondazione Fiera di Milano Enrico Pazzali al centro del nuovo scandalo scoperto dalla procura di Milano. (Open)

Al telefono quasi ci scherza su: «Ma non potevano chiamarmi se volevano sapere qualcosa? Tutti sanno che rispondo sempre! Non ho niente da nascondere, cosa hanno da spiare?». (Corriere Roma)