I Reali di Spagna a Villa Rosebery a Napoli con Mattarella, poi al San Carlo. In mattinata Letizia alla Fao e Felipe incontra i «campioni» di Italia e Spagna a Palazzo Colonna
Sul palco reale del San Carlo di Napoli si chiude questa sera la visita di Stato dei Reali di Spagna in Italia. Ieri il ricevimento al Quirinale, con la sfilata del re Felipe VI con la regina Letizia sullo sfondo dei capolavori nella Manica lunga del palazzo che fu reggia reale con i Savoia e oggi è il cuore della Presidenza della Repubblica. Il brindisi, e i discorsi ufficiali, hanno concluso l’intensa giornata romana di re Felipe che ha parlato nell’Aula di Montecitorio a Camere riunite. (Corriere della Sera)
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Dopo il pranzo a Villa Rosebery con il presidente della Repub… (La Repubblica)
L'articolo (La Repubblica)
E infatti prima di partire per l’Italia il sovrano spagnolo è tornato a Valencia, questa volta in cattedrale, per una messa in ricordo delle vittime, applaudito al suo arrivo in chiesa con Letizia: omaggio al coraggio mostrato a novembre incontrando la folla esasperata. (Corriere della Sera)
Anche la moda è politica. Il viaggio in Italia della coppia reale spagnola è importante per molti aspetti – cade dieci anni dopo la loro prima visita, che fu poco dopo la proclamazione di Felipe VI, ma anche 20 anni dopo il loro matrimonio e soprattutto è stata la prima volta di un re in Parlamento davanti alle due Camere riunite – quindi il guardaroba della regina è stato accuratamente studiato per rispettare alcune regole della ‘diplomazia della moda’. (la Repubblica)
Oggi la visita si sposta a Napoli e i reali saranno accompagnati dal ministro degli Esteri José Manuel Albares e pranzeranno con il presidente Mattarella a villa Rosebery. Il re di Spagna Felipe VI, in visita in Italia, è stato accolto ieri in Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. (ilmattino.it)
Il titolo è il dottorato Honoris Causa in Scienze Sociali che l’Università di Napoli Federico II ha conferito ieri al re di Spagna don Felipe VI di Borbone. La corona è quella che Francesco II di Borbone, detto Franceschiello, un antenato dell’illustre addottorato, dovette lasciare nelle mani di Garibaldi il 13 febbraio 1861. (la Repubblica)