Marie Le Pen a processo per il caso di appropriazione indebita di fondi dell'Ue: se colpevole rischia l'ineleggibilità
PARIGI Si apre oggi a Parigi il processo a Marine Le Pen e a 24 personalità del Rassemblement national, sospettate di avere usato fondi del Parlamento europeo per pagare collaboratori che in realtà non lavoravano a Strasburgo ma alle dipendenze del partito a Parigi. Il procedimento dovrebbero durare circa due mesi, e potrebbe avere conseguenze politiche molto importanti, perché la leader del partito arrivato primo alle ultime elezioni rischia una condanna per malversazione di fondi pubblici e quindi una pena di ineleggibilità fino a 10 anni, che le impedirebbe di presentarsi al prossimo voto per l’Eliseo (previsto per il 2027, o prima se Emmanuel Macron dovesse dimettersi). (Corriere della Sera)
Su altri media
È cominciato il processo a carico di Marine Le Pen, accusata di appropriazione indebita dei fondi Ue. (Fanpage.it)
"Sono qui per esporre le nostre argomentazioni", ha aggiunto parlando con Bfmtv del caso per cui rischia fino a 10 anni di reclusione, un milione di Euro di ammenda e 10 anni di ineleggibilità. Marine Le Pen si è detta "molto serena" arrivando oggi a Parigi davanti al tribunale di Parigi che dovrà giudicarla sul cosiddetto caso degli assistenti parlamentari del Rassemblement National (Sky Tg24 )
La leader dell'estrema destra francese alla sbarra per frode. Un processo che potrebbe rafforzarla o distruggerne le ambizioni (LA NOTIZIA)
Il 30 settembre è iniziato a Parigi il processo contro Marine Le Pen e altri 26 politici per appropriazione indebita di fondi europei. La leader del Rassemblement National rischia fino a 10 anni di carcere e l’ineleggibilità: in bilico il suo futuro politico e la stabilità del partito (FIRSTonline)
Un processo che potrebbe mettere a rischio la corsa di Le Pen verso la presidenza della Repubblica. (EuropaToday)
Saranno settimane difficili per la dama dell'ultradestra francese, Marine Le Pen, anima del Rassemblement National, da ieri a processo a Parigi per «distrazione di fondi pubblici» europei tra il 2009 e il 2016 e per «complicità, su istruzione, in distrazione di fondi pubblici» tra il 2011 e il 2016. (il Giornale)