Meryl Streep all’Onu: “Gatti e scoiattoli hanno più diritti delle donne afghane”

Meryl Streep all’Onu: “Gatti e scoiattoli hanno più diritti delle donne afghane” L'attrice statunitense ha voluto accendere i riflettori sulla condizione delle donne afghane vittime delle scelte del regime talebano Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – “Oggi a Kabul un gatto femmina ha più libertà di una donna. Un gatto può sedersi in veranda e prendere il sole al viso, può rincorrere uno scoiattolo in un parco. (Dire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il suo nome è Asila Wardak, ex diplomatica all’Onu e a Kabul prima del ritorno al potere dei talebani, oggi dirigente del Women’s Forum on Afghanistan, un’organizzazione che opera nel campo degli aiuti umanitari. (Corriere della Sera)

Questo è qualcosa di incredibile”. Meryl Streep ha parlato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite del declino dei diritti delle donne sotto il governo talebano in Afghanistan. (Luce)

"Oggi, a Kabul, un uccellino può cantare, una donna o una ragazza non possono farlo", così Meryl Streep ha portato alle Nazioni Unite un discorso importante e sentito, per sottolineare l'urgenza di un intervento da parte della comunità internazionale per porre fine alla repressione di cui sono vittime le donne e le ragazze in Afghanistan. (alfemminile.com)

Il discorso di Meryl Streep all'Onu: "Le donne in Afghanistan hanno meno diritti di uccelli e scoiattoli"

Hanno ottenuto questo diritto nel 1919», un anno prima degli americani e decenni prima dei francesi. Un diritto di cui le donne afghane godevano già da più di mezzo secolo. (Vanity Fair Italia)

Le afghane nel loro paese non possono studiare, ridere e parlare ad alta voce, citando solo alcune delle innumerevoli limitazioni imposte alla loro libertà. Ma per i talebani è assurdo accusarli di violare i diritti delle donne, perché nessuna discriminazione di genere è in atto in Afghanistan. (L'HuffPost)

"A Kabul persino una gatta ha più libertà di quante ne abbia una donna oggi in Afghanistan", è una delle frasi che Meryl Streep ha detto durante un incontro dell'Onu, dedicato all'inclusione delle donne nel futuro dell'Afghanistan e che hanno fatto il giro del mondo. (Adnkronos)