Guerriglia a Milano dopo la morte di Ramy Elgaml
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Nella notte tra il 24 e il 25 novembre, il quartiere Corvetto di Milano è stato teatro di gravi disordini a seguito della morte di Ramy Elgaml, un giovane egiziano di 19 anni. La tragedia è avvenuta durante un inseguimento con i carabinieri, quando lo scooter su cui viaggiava Elgaml, guidato da un 22enne tunisino, anch'egli pregiudicato, si è schiantato. La morte del giovane ha scatenato una serie di proteste violente orchestrate da un gruppo di amici della vittima, che hanno dato vita a una notte di guerriglia urbana.
I manifestanti, tra cui anarchici e immigrati, hanno incendiato cassonetti, lanciato bottiglie e acceso fumogeni e fuochi d'artificio tra via dei Cinquecento e via dei Panigarola. La situazione è degenerata ulteriormente quando un gruppo di circa dieci ragazzi ha preso a calci e pugni un'auto in via Paolo Salaroli, nella periferia sud di Milano. L'auto era stata coinvolta in un incidente durante il corteo per Ramy Elgaml, investendo quattro ragazzi.
La tensione è rimasta alta anche il giorno successivo, con ulteriori atti di vandalismo e proteste. Intorno alle 17:45, un estintore è stato svuotato all'angolo tra via dei Cinquecento e piazzale Gabriele Rosa, segnalando che la situazione era ancora lontana dall'essere sotto controllo. Le forze dell'ordine sono intervenute per cercare di ristabilire l'ordine, ma la rabbia e la frustrazione dei manifestanti hanno reso difficile il loro compito.
La morte di Ramy Elgaml e i successivi disordini hanno messo in luce le tensioni latenti nel quartiere Corvetto, un'area già segnata da problemi di integrazione e criminalità.