Trump ‘fuori tempo’: ecco perché la pace in Ucraina non sarà facile (e nemmeno rapida)

– Il presidente americano, Joe Biden, si prepara al peggio ed è pronto a un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina prima di cedere il controllo degli Stati Uniti a Donald Trump, il prossimo 20 gennaio. Fonti vicine all’amministrazione hanno spiegato che il numero uno della Casa Bianca vuole lasciare Kiev ‘nella migliore condizione possibile’. A Mar-a-Lago, intanto, luogo di residenza del tycoon, il traffico telefonico aumenta. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

L’irruzione della realtà nella coazione a ripetere del racconto farlocco arriva via Economist, non esattamente un organo filotrumpiano (anzi, ha endorsato esplicitamente Kamala Harris). Il racconto è quello delle anime belle nostrane che, stravaccate sui loro divani, si rimpallano una sentenza: con Trump presidente l’Ucraina è finita, spacciata, pronta per diventare una provincia della Federazione Russa. (Liberoquotidiano.it)

Ragion di più perché i preparativi della futura Amministrazione Trump procedano a rilento. Un segnale però è venuto dall’annuncio che né Mike Pompeo né Nikki Haley faranno parte del futuro esecutivo. (Corriere della Sera)

WASHINGTON. Arriveranno in Ucraina 500 missili intercettori per sistemi Patriot e Nasams, Kiev vorrebbe anche lo sblocco della consegna di altri sistemi Atamcs (hanno un raggio di oltre 250 chilometri), ma al momento il Pentagono è riluttante. (La Stampa)

Trump all’anno zero delle promesse di pace

L’ex presidente, che ha vinto le elezioni con una campagna elettorale focalizzata su temi di sicurezza e politica estera, ha già suscitato dibattiti accesi per il suo approccio non convenzionale alle crisi internazionali. (L'INDIPENDENTE)

Lo scopo è chiaro: il presidente Vladimir Putin vuole arrivare alla trattativa di pace, che il neo presidente Usa promuoverà, con una posizione di forza su Kiev. In attesa dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca le forze di Mosca nelle ultime ore hanno intensificato i bombardamenti e il lancio di droni contro strutture energetiche, aeroporti militari e attrezzature delle forze armate ucraine in 147 aree del Paese, ha rivendicato lo stesso ministero della Difesa russo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma le guerre non finiscono in un giorno neppure a Hollywood, «la parte di intrattenimento del complesso militar-industriale americano», come diceva Frank Zappa. Con Trump comincia l’anno zero della politica estera Usa e mondiale. (il manifesto)