I sindacati e la politica: “Ora un cambio di passo in Stellantis”

ROMA – La parola d’ordine? “Discontinuità”. Così vengono accolte le dimissioni di Tavares dalla politica e dai sindacati italiani. Una “discontinuità” che viene letta in modo diverso a seconda della sigla o del partito politico. Una delle ultime uscite di Tavares come ad è stata l’audizione in Parlamento, dove lo stesso manager portoghese, alla fine, prima di lasciare Montecitorio, aveva detto di sentire “rabbia e livore da parte dei deputati e senatori”. (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Le dimissioni, di fatto obbligate, sono state accolte dal board presieduto da John Elkann, lo stesso che solo poco tempo fa, alle prime voci di una possibile uscita anticipata di Tavares, aveva rassicurato sulla conclusione dell'incarico da parte del manager e del suo contributo attivo alla ricerca del successore. (il Giornale)

“Le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, rappresentano un momento di svolta per l’azienda e per il settore automobilistico italiano”. È quanto afferma il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinano Uliano. (ChietiToday)

Carlos Tavares lascia Stellantis e con lui se ne va un pezzo di storia recente dell’industria automobilistica. Ma il vero cambio è nei corridoi del potere, dove John Elkann si appresta a giocare un ruolo ancora più centrale. (QuiFinanza)

Tavares, la maxi liquidazione dopo l'addio. Chi prenderà il suo posto a capo di Stellantis

È stato cacciato? Oppure siamo davanti a dimissioni concordate dopo una trattativa sulla liquidazione, tenuto conto che l’anno scorso il suo “stipendio” era stato di 36,5 miliardi? “La seconda che hai detto”, direbbe … Carlo Tavares non è più l’amministratore delegato di Stellantis (Il Fatto Quotidiano)

. Non riesce a fare prezzo Stellantis nei primi minuti di scambi in Piazza Affari all'indomani dell'addio dell'amministratore delegato Carlos Tavares. (Tiscali Notizie)

Possibili successori, i nomi Negli scorsi mesi il manager portoghese aveva annunciato la possibilità di lasciare a fine mandato, a inizio 2026. (Today.it)