Filippo Turetta, la difesa: «L'ergastolo è una pena inumana e degradante, difficile difendere un reo confesso di un omicidio»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo la richiesta di ieri di una condanna all'ergastolo a Filippo Turetta da parte del pm di Venezia Andrea Petroni, oggi la parola nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin passa alla difesa. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia e per il 22enne chiederanno la pena che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione e possa permettere al giovane, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata, di capire il disvalore del suo gesto e avere la possibilità - data sua giovane età - di riscattarsi. (ilgazzettino.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L’avvocato Stefano Tigani, costituito parte civile al processo per conto del padre della vittima, Gino Cecchettin (ieri non presente in aula), si è unito alla procura nel chiedere una sanzione adeguata alla brutalità del delitto e al dolore provocato: «Turetta ha colpito, sfregiato, infierito con forza, anche quando Giulia era rannicchiata, cioè quando non aveva più le forze per difendersi. (ilgazzettino.it)