Tragedia a Poggiomarino: muore a 29 anni durante la partita dedicata al fratello scomparso

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CalcioNapoli1926.it INTERNO

Aveva 29 anni, il tutto è accaduto ieri sera, al Centro Sportivo Football “Cangianiello”.

Tragedia a Poggiomarino: muore in campo a 29 anni. Giuseppe Perrino è morto a 29 anni, in campo, mentre disputava una partita di calcetto organizzata per ricordare anche il fratello, deceduto tre anni fa mentre era in bicicletta.

Tragedia nel napoletano, precisamente a Poggiomarino: Giuseppe Perrino, centrocampista cresciuto nelle giovanili del Parma, si è accasciato in campo mentre disputava partita di calcetto organizzata per ricordare anche il fratello, deceduto tre anni fa. (CalcioNapoli1926.it)

Su altri media

”Solo qualche giorno fa – ha spiegato Falanga – ho inaugurato il torneo rionale e ricordato Rocco. Ma ieri sera, a quanto ho appreso, non era tra gli spettatori” (il Fatto Nisseno)

I carabinieri sono intervenuti in via Alessandro Manzoni, al Centro Sportivo Football «Cangianiello», dove Giuseppe Perrino mentre disputava il torneo di calcetto tradizionalmente dedicato a giovani atleti scomparsi (quest’anno dedicato al fratello di Giuseppe e ad un’altra persona) è deceduto in seguito ad un malore (verosimilmente arresto cardiaco), come constatato dal personale del 118. (Soverato Web)

Ma ieri sera, a quanto ho appreso, non era tra gli spettatori'' Tanti i ricordi sui social network da parte di dirigenti, tifosi e ex compagni di squadra del giovane calciatore. (RagusaNews)

Muore mentre disputa un memorial di calcetto in ricordo del fratello. ''Solo qualche giorno fa - ha spiegato Falanga - ho inaugurato il torneo rionale e ricordato Rocco. (Giornale di Sicilia)

Giuseppe Perrino, 29 anni, aveva vestito le maglie di Parma, Sapri, Ebolitana, Bellaria, Vigor Lamezia, Battipagliese, Scafatese, Turris, Real Poggiomarino, Pimonte e Solofra (La Repubblica)

Giuseppe purtroppo si ricongiunge all’amato fratello Rocco. Giuseppe era molto bravo, ha fatto provini in squadre importanti, e spesso il papa’ lo seguiva sul campo” (Il Fatto Vesuviano)