Quando il sindaco di New York oggi accusato di corruzione dava a Puff Daddy le chiavi della città

Sono due storie che si intrecciano e che stanno scuotendo gli universi di riferimento. Da una parte l’arresto del rapper americano Puff Daddy (Sean “Diddy” Combs), accusato di tratta di esseri umani e racket durante le sue famose feste, dall’altra il sindaco di New York Eric Adams, al centro di un’indagine federale per corruzione ma con altri quattro capi d’accusa. La prima volta per un sindaco della Mela in carica. (Open)

La notizia riportata su altre testate

Gli inquirenti federali, guidati dal procuratore del Southern District di New York, Damian Williams, hanno reso noto che i cinque i capi di imputazione riguardano tangenti, frodi e richiesta di finanziamenti elettorali stranieri. (il manifesto)

Cammaroto: “Ieri non c’è stata partita” Emanuele Cammaroto, giornalista ed esperto di mercato, è intervenuto a Napoli Magazine Live. Durante la trasmissione in onda su Radio Punto Zero, il giornalista ha parlato del match contro il Palermo e di ipotesi di mercato legate al Napoli. (Terzo Tempo Napoli)

Accuse pesanti di fronte alle quali Adams non molla: “sono innocente” e “continuerò a svolgere il lavoro per cui sono state eletto”, ha detto chiedendo ai suoi cittadini di aver pazienza e “ascoltare” la sua difesa. (Il Fatto Quotidiano)

Il sindaco di New York accusato di corruzione: "Non me ne vado"

Le indagini erano in corso addirittura da prima che vincesse… Il sindaco della Mela, l’ex ufficiale di polizia afroamericano Eric Adams, 64 anni, è stato incriminato per frode, corruzione e finanziamenti illeciti da parte di cittadini stranieri. (la Repubblica)

Ma il primo a essere incriminato per reati federali. La giornata di Adams è incominciata ieri molto presto, alle 6, con gli agenti dell'Fbi che hanno bussato a Gracie Mansion nell'Upper East Side, la residenza ufficiale del primo cittadino della Mela, per perquisirla; è proseguita con l'annuncio da parte del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York delle accuse federali contro il signor Adams; e poi con la desecretazione dell'atto, che ha consentito ai cittadini di New York City di conoscere i reati di cui è accusato il loro «mayor». (il Giornale)

Continuerò a fare il mio lavoro». WASHINGTON. (La Stampa)