Regione Veneto, Papetti: «L'inconcludente e chiassoso dibattito nel centrodestra sul futuro presidente»
Egregio Direttore, dopo le elezioni in Emilia Romagna e Umbria, invece di riflettere, nel nostro Veneto i politici di centrodestra, di cui io sono un elettore, si azzuffano sul candidato alla Regione. Come al solito non hanno capito che gli elettori scelgono, in elezioni in cui possono, prima il candidato e poi il partito. I politici, invece, si preoccupano di quanti voti hanno preso alle europee, che sono elezioni particolari o alle politiche, dove non si può scegliere il candidato. (ilgazzettino.it)
La notizia riportata su altri giornali
La questione di quel Nord che si sente dimenticato dal partito, accantonato per i sogni nazionali schierati sempre più all’estrema destra (dimenticando che il Carroccio non è nato sotto quella stella). (Corriere della Sera)
Aspetta di capire cosa ne sarà della legge sull’autonomia differenziata, la Lega. Ma anche di capire se la partita per il quarto mandato di Zaia è davvero chiusa, oppure se c’è qualche margine per le trattative. (Il Mattino di Padova)
Il Piave laggiù scorre sempre calmo e placido, ma continua a mormorare e teme di dover rivivere scenari di forte contrapposizione, se non di guerra. Anche se declinato in termini più soft, dai vertici e dal popolo leghista veneto il mantra che corre di bocca in bocca è chiarissimo: «Non passa lo straniero». (Corriere della Sera)
Zaia "irrinunciabile". Sentenza-Lega, Durigon avvisa gli alleati (Liberoquotidiano.it)
I dissapori, mercoledì pomeriggio in sede di consiglio federale, tra il presidente veneto Luca Zaia e il segretario e ministro Matteo Salvini non sarebbero altro che fake news. Ho la tessera della Lega dal 1991 ed è da trentaquattro anni che provano a fare polemica. (Corriere della Sera)
Però con il limite dei mandati Zaia non sarà più candidabile. «Ma lui ci sarà lo stesso, è la punta di diamante di una squadra con un enorme consenso». (la Repubblica)