Serena Bortone si agita a Rai3, toni accesi ma ascolti bassi: i numeri fanno flop

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Daniele Priori 24 aprile 2024 Serena chiama e chiama forte, occhieggiando vistosamente a sinistra. Sono di ieri le ultime amareggiate parole della conduttrice che, presentando il suo libro a Milano, ha sentenziato: «Se abbiamo solo cantori del regime, l’arte e la cultura si impoveriscono e io questo timore ce l’ho». Messaggio reso con nettezza nella pratica, ovvero la linea editoriale e la scelta degli ospiti del suo programma Chesarà... (Liberoquotidiano.it)

Su altre fonti

Sua madre era una catechista cattolica, lei ha fatto tutte le scuole cattoliche e suo padre era stato sindaco per la Dc. «Eravamo cattolici democratici, non cattolici conservatori. (Vanity Fair Italia)

Serena Bortone, di provata fede a sinistra, è una tipa tosta che scalando passo passo i gradini da giornalista - da collaboratrice a redattrice a inviata a conduttrice - è arrivata alla guida di importanti programmi del terzo canale, soprattutto «Agorà». (ilGiornale.it)

Serena Bortone fa rumore, anche con semplici parole su cui anche la Costituzione si basa: «Dichiaratevi antifascisti! Fa bene alla salute». (leggo.it)

La spaccatura è arrivata anche di fronte alla Commissione di Vigilanza. Quanto accaduto con il programma condotto da Serena Bortone, Chesarà..., su Rai3, ha causato una frattura importante. (DiLei)

Serena Bortone, in questi giorni, si è guadagnata l’apertura dei principali media nazionali per il caso del monologo dello scrittore e storico Antonio Scurati che avrebbe voluto portare nella sua trasmissione il prossimo 25 aprile, data simbolo della storia italiana, rifiutato dalla Rai per una questione di censura – secondo la Bortone e gran parte della stampa – o di compenso economico (1800 euro per un minuto di monologo). (varesenews.it)

Dopo le polemiche mediatiche e le annesse lamentazioni, ecco gli applausi per Serena Bortone . Altro che censura: il caso Scurati ha garantito ai suoi protagonisti un'invidiabile visibilità. Più di quella che il dibattuto monologo dello scrittore napoletano sul 25 aprile avrebbe avuto in assenza dei noti attriti. (ilGiornale.it)