Siti ad alto rischio: oltre 200 le falle nella sicurezza

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Breve spiegone, per iniziare: tecnicamente, il deposito Eni di Calenzano dove ieri sono morte due persone e tre sono ancora disperse a seguito di una terribile esplosione è classificato come “stabilimento a rischio di incidente rilevante Seveso III” ed è infatti contenuto nell’elenco nazionale di quelli che da questo momento in poi definiremo “Rir”: la … (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

A dare nuovamente l'allarme nel 2020 era stata la cooperativa Medicina Democratica. "Se avvenisse un incidente rilevante, incendio o esplosione, sarebbe tagliata in due l'Italia, oltre ai danni prioritari per persone e lavoratori", aveva scritto l'ente. (Il Giornale d'Italia)

La grande sala al quarto piano del Palazzo degli uffici comunali di piazza Gramsci di solito ospita iniziative, conferenze, convegni, a volte anche attività più leggere e di aggregazione. Dal primo pomeriggio il locale è diventato infatti un punto di accoglienza per i familiari dei dispersi nel tragico scoppio nell’area del deposito di stoccaggio carburanti Eni di via Erbosa, dirottati qui dal 118. (LA NAZIONE)

E poi vai a sapere chi altri ancora. Ditte da altre città della Toscana. (LA NAZIONE)

Il giorno dopo l'esplosione di uno stabilimento Eni a Calenzano è emerso il filmato di una sorveglianza. Le autorità hanno avviato un'inchiesta per determinare le cause dell'esplosione. (Il Giornale d'Italia)

Un sibilo quasi impercettibile. L’aria che si fa bollente in una frazione di secondo. (LA NAZIONE)

È sorto nel 1956, quando nella Piana c’erano pochi insediamenti industriali e a Peretola atterravano solo piccoli aerei privati e qualche DC-3 per collegamenti nazionali. (Corriere Fiorentino)