Netanyahu, la rabbia e lo show all'Onu

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

La Benedizione e la Maledizione. Ormai in tutti i suoi discorsi alle Nazioni Unite il premier Benjamin Netanyahu estrae dal podio qualche cartello, disegnato a misura di bambino, perché vuole che quelle immagini restino impresse. Anche in chi lo stronca. Ieri mattina, ora di New York, ha mostrato una mappa del Medio Oriente con i Paesi musulmani (più Israele e l’India) evidenziati in verde chiaro e attraversati da una freccia rossa che indica la direzione verso la Benedizione: pace, commercio, prosperità. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Netanyahu definisce le Nazioni Unite "una palude antisemita" mentre alcune delegazioni lasciano l’aula. (la Repubblica)

«Basta così» dice Benjamin Netanyahu dal podio dell’Assemblea generale dell’Onu davanti a una sala quasi deserta, dove i delegati dei Paesi arabi lasciano i loro scranni quando il premier israeliano prende la parola e sulle tribune ci sono le famiglie degli ostaggi che di tanto in tanto applaudono. (La Stampa)

Nel suo intervento all’ONU di venerdì, Benjamin Netanyahu ha subito gelato le speranze di chi insiste per un cessate il fuoco (Stati Uniti e Francia ne avevano chiesto mercoledì uno “immediato di 21 giorni”). (RSI.ch Informazione)

Metropolis - Chi pace acconsente. Perché Netanyahu accusa l'Onu. Con Fratoianni, Giannoli, Giubilei, Malpezzi, Manna, Molinari, Iannuzzi e Olivero. Poi Gancitano e Santerini

All'ingresso del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella sala dell'Assemblea generale delle Nazioni unite per pronunciare il suo discorso dal podio, alcune delegazioni hanno lasciato l'aula. (Corriere TV)

Ha infatti esordito affermando che i raid contro Hezbollah in Libano continueranno, così come la guerra a Gaza, “fino alla vittoria totale”. Un obiettivo buono per la propaganda, ma che ogni esperto di cose militari, di qualsiasi paese e qualsiasi regime politico, sa essere aria fritta. (Contropiano)

Poco prima che Netanyahu salisse su quello scranno all’Onu, a Berlino il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella diceva che «la pace non significa sottomissione e abbandono dei principi di dignità di ogni Stato e del diritto internazionale». (il manifesto)