Luigi Mangione respinge le accuse di omicidio del Ceo Brian Thompson
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NEW YORK — Luigi Mangione, 26 anni, si è dichiarato non colpevole del reato di omicidio con l’aggravante di terrorismo per la morte dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare, Brian Thompson, ucciso con tre colpi di pistola la mattina del 4 dicembre a Manhattan. Durante la breve udienza tenutasi presso il tribunale di Lower Manhattan, Mangione ha respinto tutte le accuse mossegli dal procuratore distrettuale, che comprendono undici capi d’imputazione, tra cui omicidio, stalking e reati legati alle armi da fuoco.
All’esterno della corte penale, decine di manifestanti si sono radunati per esprimere solidarietà a Mangione, scandendo slogan come "Free Luigi" al suono di una tromba. Tra i manifestanti, Natalie Monarrez, 55 anni, residente di Staten Island, ha dichiarato di essersi unita alla protesta perché ha perso sia la madre che i risparmi di una vita a causa di richieste di risarcimento negate dall’assicurazione.
L’avvocato difensore di Mangione, Karen Friedman Agnifilo, ha espresso preoccupazione per il diritto del suo cliente a un giusto processo, sottolineando il rischio di un doppio giudizio, dato che anche il giudice federale ha accusato Mangione di omicidio e altri reati. La difesa sostiene che le accuse siano infondate e che Mangione sia vittima di un errore giudiziario.
Mangione, arrestato due settimane fa, continua a dichiararsi innocente e a respingere le accuse di omicidio e terrorismo.