Donald Trump ospita una bizzarra "festa musicale", gli artisti minacciano azioni legali

A quasi tre settimane dalle elezioni presidenziali, Trump ha deciso di organizzare una "festa musicale" invece di rispondere a domande politiche. La sua scaletta comprendeva canzoni di artisti che gli hanno vietato di usare la loro musica PUBBLICITÀ Il convegno tenuto da Donald Trump in Pennsylvania all'inizio della settimana ha tenuto un tenore catastroficamente strano. Durante l'incontro, è sembrato che il candidato alle presidenziali avesse dimenticato che le elezioni si terranno il 5 novembre e non il "5 gennaio", come ha invece dichiarato. (Euronews Italiano)

Su altri media

Durante un comizio tenuto il 15 ottobre 2024 a Oaks, Donald Trump ha sorpreso il pubblico con una richiesta insolita. Interrotto per un'emergenza medica che ha coinvolto due persone svenute tra il pubblico, il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali USA 2024 ha chiesto di diffondere la registrazione dell'"Ave Maria" di Luciano Pavarotti. (Oggi Treviso)

Non si può certo dire che la comunicazione non sia il forte di Donald Trump: specie se quello utilizzato dall'ex presidente è il linguaggio del corpo che, dal pugno chiuso mentre grida «Fight» col viso rigato dal sangue dopo l'attentato di luglio, ai balletti improvvisati sul palco nelle scorse (Secolo d'Italia)

Sono stato fedele a Barack Obama, ma ho tracciato la mia strada come presidente e così farà Kamala che finora è stata leale». Quanto alle dichiarazioni della settimana scorsa di Kamala Harris che ha detto che «farà le cose in modo diverso» dal suo capo se eletta alla Casa Bianca, Biden ha commentato: «Ogni presidente deve tracciare la propria strada. (Corriere del Ticino)

Finita l’emergenza però The Donald non ha ripreso il town-hall, ovvero le domande dal pubblico di sostenitori. Invece, ha chiesto al suo staff di mettere la playlist della campagna ed ha iniziato a chiedere al pubblico quale canzone volesse iniziando a ballare e cantare sul palco. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Bentrovati. • Frammenti Ferruccio de Bortoli - in un articolo tratto dalla sua rubrica Frammenti, ogni giorno alle 12 sul sito -, parla delle telefonate moleste che ci rovinano la vita. (Corriere della Sera)

Neanche Rufus Wainwright ci sta: dopo l’incazzatura di Céline Dion quando Donald Trump aveva usato My Heart Will Go On, senza permesso, durante un suo comizio elettorale, è arrivato il turno dell’artista che ha prodotto una delle cover più conosciute di Hallelujah, il famoso brano di Leonard Cohen. (Rolling Stone Italia)