Architetti e Lavoro all’Estero, le regole da seguire per fatture e contributi
In questo caso, ossia quando si fattura più all’estero che in Italia, si può essere esonerati dal versare i contributi a INARCASSA.
Creatività e gusto italiani e committenti esteri: per gli architetti il lavoro al di fuori dell’Italia è una reale opportunità.
Questo obbligo riguarda tutti i titolari di partita IVA a prescindere dal regime ordinario o forfettario.
Quindi le fatture di consulenza generica commissionate da committenti all’estero e non direttamente legate all’esecuzione dei lavori, possono essere emesse senza IVA. (Architetti.com)
Ne parlano anche altre testate
Bollo sulle fatture elettroniche: con quanto sopra, è stato affermato il principio, molto noto tra gli addetti al lavoro, che è quello di “alternatività del bollo all’IVA”. Bollo sulle fatture elettroniche: entità e soggetto su cui ricade l’obbligo di pagamento. (Commercialista Telematico)
Per questo l’Agenzia delle entrate può richiedere della documentazione aggiuntiva comprovante l’esistenza del credito e l’effettivo diritto ad ottenere il rimborso. (Agenda Digitale)