Albania, il personale dei centri torna in Italia
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Contrordine: si torna tutti in Italia. Almeno per ora. Dai centri in Albania per il trattenimento dei migranti, privi di ospiti, andranno via entro domani anche tutti gli operatori sociali. «Non è una dismissione — minimizzano dal Viminale — ma una rimodulazione in base alle esigenze del momento. I centri restano aperti e vigilati». Intanto della «Medihospes», cooperativa che gestisce l’assistenza sociale e sanitaria nelle strutture di Shengjin e Gjader, resteranno da lunedì solo in 7, tutti impiegati in ruoli amministrativi. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Dopo la riduzione degli agenti, deciso il rientro in Italia anche dei dipendenti della coop che gestisce il centro albanese di Gjader (LA NOTIZIA)
Dietro il monitor c’era la commissione territoriale che – a tempi record e con procedura online – ha esaminato le … Ma a distanza di poche ore dall’approdo sono stati comunque messi di fronte allo schermo di un computer per giocarsi, senza capirlo, la possibilità di ottenere o meno l’asilo. (La Repubblica)
Il dramma è avvenuto sotto gli occhi di decine di testimoni. È successo nella città di Jining, nella regione dello Shandong. (Frosinone News)
Medihospes, l'ente gestore dei Cpr, lasceranno Schengjin e Gjader entro il fine settimana. Il ministero degli Interni: «Personale ridotto in base alle esigenze del momento» (Lettera43)
Il progetto dei Centri per il Rimpatrio (CPR) in Albania, annunciato come una soluzione innovativa per gestire i migranti al di fuori dei confini italiani, sembra essere giunto a un punto critico. (Ultima Voce)
Il progetto del governo italiano di mandare i migranti in Albania non è stato chiuso, ma sicuramente è congelato: la forza lavoro nei centri albanesi è ridotta al minimo, nell'attesa che ci sia un giudice che dica che mandare i migranti che volevano approdare in Italia nei campi di Shengjin e Gjader sia compatibile con il diritto europeo. (L'HuffPost)