Tita e Banti trionfano alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella vela (Nacra 17): un'altra notte insonne prima di eguagliare il record di ori di Tokyo

L’oro più annunciato della spedizione azzurra a Parigi 2024 lo pescano nelle acque del Mediterraneo con un giorno di ritardo i due velisti più forti dell’orbe terracqueo nel Nacra 17, il catamarano misto inserito dal Cio tra le classi olimpiche da Rio 2016 per sostenere il concetto basilare della parità di genere. Dopo un’altra notte insonne, Ruggero Tita e Caterina Banti, lui ingegnere informatico e lei laureata in lingue orientali con tesi in islamistica, approfittano con maestria del vento a cinque nodi di Marsiglia (sede delle regate olimpiche) che si era fatto desiderare mercoledì e che non permette di volare: questi piccoli catamarani di 5,25 metri, infatti, come le barche di Coppa America che hanno sdoganato la nuova vela foiling, hanno le alette per sollevarsi e decollare. (Corriere della Sera)

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Medaglie emozionanti e affermazioni forti, ma i Giochi sono fatti anche di questo: sensazioni, paure, rabbia e competizione. Ecco top e flop di ieri. (ilmessaggero.it)

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"Ha fatto i primi passi in optimist con il nostro allenatore, sloveno, Dragan Gasic", ha ricordato Gialuz. Tita ha cominciato da piccolo a Trieste e, per di più proprio al Circolo velico Barcola Grignano che organizza la Barcolana. (Tuttosport)

L’AMORE «È un personaggio straordinario, di una delicatezza quasi irreale – dice Fabbricini della velista romana, tredicesima atleta azzurra capace di bissare un trionfo olimpico – Vive tutto con discrezione e maturità». (ilmessaggero.it)