Salari e automazione, le ragione dello sciopero dei portuali della costa est negli Usa
La stima sull’impatto che la protesta sta avendo parla di circa 4 miliardi di dollari al giorno di perdite: cifre che danno un enorme potere contrattuale. Da martedì scorso, 1 ottobre, nella costa est degli Usa i portuali sono in sciopero e stanno bloccando gli scali. La loro protesta arriva dopo una lunga fila di categorie lavorative che, proprio negli Stati Uniti, negli ultimi anno stanno alzando la testa. (Radio Città Fujiko)
Ne parlano anche altre fonti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo (ShipMag)
Le azioni dei principali vettori europei di container, tra cui la danese Maersk (MAERSKA.DK) e la tedesca Hapag-Lloyd (HLAG.DE), stanno perdendo rispettivamente il 7% e il 12% oggi, dopo che i lavoratori portuali statunitensi hanno firmato provvisoriamente un accordo che sospende lo sciopero fino al 15 gennaio 2025. (XTB)
In particolare, la società norvegese precisa che alle 5.00 del 4 ottobre 44 navi erano in attesa di entrare nei porti coinvolti) e oltre 120 in rotta verso gli stessi. Lo afferma Xeneta in una nota diffusa il 4 ottobre. (TrasportoEuropa)
"Con effetto immediato, tutte le attuali azioni lavorative cesseranno e tutto il lavoro coperto dal contratto principale riprenderà", hanno affermato giovedì sera l'ILA e l'USMX in una dichiarazione congiunta. (IVG.it)
Nonostante i toni sempre più duri raggiunti ieri lasciassero immaginare che lo sciopero potesse protrarsi a lungo, una nota diffusa in serata da Ila e Usmx ha annunciato la firma di un accordo provvisorio tra le due parti che mette fine, perlomeno temporaneamente, allo stop delle attività nei porti della costa est e del Golfo degli Stati Uniti (shippingitaly.it)
Orienta Spa, Agenzia per il lavoro, SEDE DI LAVORO: Perugia (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)