Serie A e Figc, la spaccatura

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La campagna elettorale della Serie A si è aperta con un colpo di scena: Claudio Lotito, presidente della Lazio, si è trovato in minoranza. Otto club hanno espresso voto contrario, mentre dodici si sono astenuti, lasciando Lotito isolato. Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha commentato a caldo che, nonostante qualche passo in avanti, si tratta di un'occasione mancata. La riforma Gravina, che riguarda la governance della Figc e della Serie A, è passata, aumentando il peso elettorale del campionato più importante d'Italia dal 12 al 18% in Consiglio Federale. Saranno quattro i Consiglieri federali della Serie A, mentre in Serie B i consiglieri saranno due, con un peso elettorale del 6%.

Il Lecce, come tutti i club medio-piccoli della Serie A, si è astenuto sulla proposta, mentre otto club hanno votato contro. Matteo Marani, presidente della Lega Pro, ha rilanciato il ruolo della Serie C italiana, sottolineando che deve essere un serbatoio di giovani per la Serie A e la Serie B. Ha inoltre chiesto che il calcio italiano faccia sistema, criticando gli individualismi che danneggiano l'intero movimento.

La Serie A, insoddisfatta del piano federale proposto da Gravina, ha votato compatta contro, con otto voti contrari e dodici astensioni. Le società si riuniranno il 22 novembre per valutare se impugnare il regolamento assembleare e procedere a un braccio di ferro legale.