Dehors Covid permanenti. Tutti i timori dei comitati

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il Resto del Carlino INTERNO

Il provvedimento annunciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per rendere strutturali e permanenti i tavolini all’aperto e i dehors concessi nella fase emergenziale del Covid e più volte prorogati allarma il coordinamento delle associazioni e dei comitati del centro storico di Bologna. "Ci siamo anche noi", scrivono i rappresentati dei residenti temendo che, nel bilanciamento delle esigenze, si considerino solo Comuni e commercianti; ci sono anche i residenti "ai quali molto spesso viene negato un uso equilibrato di spazi pubblici limitati, che non dovrebbero avere una destinazione esclusiva, ma al contrario, a beneficio dell’intera comunità". (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altri media

Da un lato, le imprese che considerano il provvedimento una tutela al lavoro, dall’altro i residenti costretti a slalom tra i dehors nel centro di Firenze. (LA NAZIONE)

«Imporre dall’alto i tavolini è una scelta assurda, ogni Comune ha le proprie esigenze». «È un’idea inopportuna. (La Repubblica Firenze.it)

Professore, cosa sta succedendo? «La normativa Covid ha una caratteristica di una legge d’emergenza che prescrive cose che in circostanze normali non sarebbero mai state prescritte. Sui dehors è necessario superare la legislazione d’emergenza causata dalla pandemia. (ilmessaggero.it)

Finalmente anche il governo nazionale si preoccupa della ristorazione, attività che dà occupazione e fa impresa. Paolantoni, la sua idea?«Positiva. (Corriere Roma)

E in un anno sono quasi triplicati i sigilli ai tavolini selvaggi in bar e ristoranti. Tre violazioni riscontrate ogni quattro controlli sui dehors. (Corriere Roma)

E già la proposta ha messo in allerta i Comuni e sul piede di guerra il Codacons. Potrebbe essere inserito, entro un mese e mezzo, nel disegno di legge sulla Concorrenza che ogni anno l’esecutivo deve presentare. (Open)