Putin avanza in Ucraina, la Nato lancia l'allarme
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Il fronte della guerra tra Russia e Ucraina, che si protrae ormai da oltre 1000 giorni, si sta spostando verso ovest, seppur lentamente, secondo quanto dichiarato dal segretario generale della Nato, Mark Rutte. Vladimir Putin, infatti, continua ad avanzare nel conflitto, nonostante le numerose difficoltà incontrate sul campo. I messaggi provenienti dal quartier generale della Nato a Bruxelles, fino a qualche mese fa, erano di tutt'altro tono, ma ora la situazione sembra essere cambiata drasticamente.
Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ha ribadito la necessità di un continuo invio di armi e dell'adesione dell'Ucraina alla Nato per ottenere la vittoria e concludere la guerra contro la Russia. Anche il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiga, ha sottolineato che l'unica vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina è l'adesione piena al Patto Atlantico, che rappresenterebbe un deterrente contro ulteriori aggressioni russe verso l'Ucraina e altri Stati.
Nonostante gli alleati serrino i ranghi intorno a Kiev e rilancino sulle forniture di armi, la Nato ammette che l'avanzata russa sta accelerando. I bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine continuano incessantemente: la scorsa notte, secondo i funzionari militari di Zelensky, circa 30 ordigni, tra droni e missili, sono stati lanciati dalle forze russe. Questa strategia ha portato a un aumento del numero di civili che vivono in aree al buio o con forniture di elettricità ridotte al minimo, superando ormai il milione e mezzo di persone.
L'avanzata russa, che procede anche di dieci chilometri al giorno, preoccupa la Nato. Durante una riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza, un alto funzionario ha dichiarato che il fronte si muove lentamente verso ovest, non verso est.