«Orlandi e Gregori sacrificate alla ragion di Stato»

ROMA. "Ci sono elementi che inducono fondatamente a ritenere che le due ragazze sono state sacrificate a qualche cosa di incredibile ma che si può definire ragion di Stato. Io ritengo che ci si trovi, come ebbe a dire Giovanni Paolo II nell'abitazione della famiglia Orlandi, davanti a un intrigo internazionale". Lo afferma Ilario Martella, primo giudice istruttore dal 1985 al 1990 dei casi Orlandi e Gregori nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, presieduta dal senatore Andrea De Priamo (ROMA on line)

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I lavori della commissione continuano dopo l’ascolto dei famigliari delle due ragazze, di alcuni giornalisti, di un’amica di Mirella Gregori e delle amiche di Emanuela Orlandi. Nella stessa giornata è stata accolta Anna Lisa Martella, figlia del giudice Martella. (Virgilio Notizie)

Il magistrato oggi in pensione indagò per cinque anni sulla scomparsa di Emanuela e Mirella (1983), nello stesso periodo in cui fu titolare della seconda inchiesta sull'attentato a Giovanni Paolo II (1981). (Corriere Roma)

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Orlandi-Gregori, il giudice che indagò sui cold case: "Rapite e uccise dai servizi segreti dell'Est"

A dirlo, oggi, Ilario Martella, primo giudice istruttore dal 1985 al 1990 dei casi Orlandi e Gregori, nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, presieduta dal senatore Andrea De Priamo (FdI). (ilmessaggero.it)

Lo ha detto l'ex giudice Ilario Martella, sentito dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, che ha così ribadito le sue ipotesi inquisitorie sulla cosiddetta pista bulgara, quella riconducibile alla Stasi. (L'Unione Sarda.it)

L'audizione davanti alla Commissione parlamentare del giudice Martella, che indagò sia sull'attentato al Papà che sui sequestri di Emanuela e Mirella: "Fu lasciato un messaggio di rivendicazione dei due rapimenti" (il Giornale)