Liberazione, sorella della Cura

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Che rapporto c’è fra la cura del vero e il 25 aprile? Ecco un tema per noi decisivo. Quando pensiamo al ventennio ci vengono in mente soprattutto violenza, sopraffazione, dittatura, guerra. Ma il fascismo fu anche altro: tambureggiante retorica e conseguente consenso. Le doti oratorie di Mussolini erano notevoli e la sua macchina propagandistica era sempre al lavoro, nessuno spazio era poi lasciato al dissenso. (Articolo21)

Ne parlano anche altre fonti

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Aprile ai Font +: Stampa Commenta (OKMugello.it)

I socialisti del circolo culturale Giacomo Matteotti nord ovest Milano metropoli, ricordano nell’ottantesimo della resistenza, la lotta popolare e partigiana per la Legnanese – Rhodense – Sul dibattito in merito alle celebrazioni del 25 aprile, attutite dal lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, intervengono anche i Socialisti del Circolo Culturale Giacomo Matteotti nord ovest Milano metropoli (Sempione News)

È un giorno di riflessione e celebrazione, in cui gli italiani ricordano il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà. Questa data segna il momento in cui l'Italia si è liberata dal giogo del regime fascista e dall'occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. (Idealista)

Se la destra che ha sempre considerato il 25 aprile una giornata triste perché «divisiva», se Giorgia Meloni che negli anni ha proposto di spostare la festa nazionale in una serie di date strampalate – tipo la fondazione del Regno d’Italia nel 1861 o l’entrata in guerra nel 1915, non stiamo scherzando -, se Ignazio La Russa che il 25 aprile lo ricorda per l’attacchinaggio dei manifesti a lutto, se tutti gli avanzi del fascismo e del neofascismo italiano oggi approfittano della morte di papa Francesco per imporre una cappa di moderazione, una specie di castigatezza di Stato nella celebrazione e nel racconto della Liberazione, perché dovremmo sorprenderci? E soprattutto, perché dovremmo accontentarli? (Il Manifesto)

Il 25 aprile 1945 doveva segnare la liberazione dall’imperialismo nazi-fascista sfociato nella seconda guerra mondiale. Inizia in Polonia alle ore 4,45 del 1 settembre 1939 con una banale parola d’ordine “La nonna è morta”. (WeSud)